Asia Argento, fine di un incubo: “Dopo 23 anni non vivrò più nel terrore”

Dopo tanta attesa, è arrivato il momento della giustizia: Asia Argento aveva accusato pubblicamente di stupro il produttore Harvey Weinstein, che ora è stato condannato.

Non è più il momento di avere paura: questo il messaggio che aveva lanciato Asia Argento, ammettendo pubblicamente di essere stata stuprata in giovane età dal famoso produttore americano Harvey Weinstein.

La confessione della tormentata attrice italiana aveva provocato una reazione a catena: altre attrici dopo di lei avevano confermato la sua versione e dichiarato di essere state vittime a loro volta di abusi sessuali.

Asia Argento: arriva la condanna per il suo stupratore

Sulla testa di Weinstein erano piovute numerose accuse, ed erano cominciate le indagini. Il coraggio di Asia Argento era riuscito a sensibilizzare il mondo intero rispetto ad un argomento difficile da trattare, quello degli abusi nell’ambiente cinematografico e dello spettacolo in generale. In mezzo a tanti sostenitori c’era anche chi le aveva puntato il dito contro, ma oggi Asia Argento ha avuto la sua rivincita, grazie alla decisione del tribunale di Manhattan. “Dopo 23 anni non vivrò più nel terrore”: con queste parole l’attrice che per prima aveva accusato Harvey Weinstein, ha ringraziato sulle pagine del Fatto Quotidiano la giuria di New York che ha oggi riconosciuto la colpevolezza del produttore di Hollywood.

Asia Argento ha dichiarato: “Mi sento vendicata. Non soltanto io ma tutte le donne che hanno lottato per la giustizia […] Mi sento vendicata nei confronti di tutti quegli uomini e pure quelle donne che in Italia mi hanno chiamato ‘prostituta’ solo per aver raccontato la verità su quanto mi era accaduto quando avevo 21 anni”.

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Asia Argento su Instagram: il pensiero per il compagno morto suicida

Oltre alle interviste, la figlia di Dario Argento ha anche postato un messaggio su Instagram, rivolto a tutte le donne che hanno avuto la forza di parlare: “Harvey Weinstein è adesso uno stupratore condannato. Un grazie a tutte le donne coraggiose”. Il pensiero è stato rivolto anche al compagno scomparso, morto suicida, che ha lasciato un grande rimpianto nella vita di Asia: “Questo è anche per te Anthony”.

Il processo che ha visto coinvolto Harvey Weinstein è durato 49 giorni e 26 ore e mezzo di camera di consiglio, al termine delle quali la corte del tribunale di Manhattan ha incriminato il produttore cinematografico per due reati su cinque: crimine sessuale e stupro di terzo grado. Il 67enne è stato però assolto dall’accusa principale, quella di essere uno stupratore seriale.