A Roma scatta lo stato di fermo per usura ed estorsione. Padre e figlia in manette. Dovranno rispondere anche di estorsione ed esercizio abusivo del credito. Vittime terrorizzate. Prestiti fino a 5mila euro con tassi mensili del 40 per cento
Tre arresti a Roma per usura ed estorsione. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, sarebbe Umberto Romagnoli, 73 anni, il perno. E’ stato raggiunto all’alba di mercoledì da una misura cautelare insieme con la figlia e un’altra persona emessa dal gip per usura. Sono accusati di estorsione ed esercizio abusivo del credito.
“Io ti prendo a bastonate, ma non è per cattiveria, devi fare la persona seria: i soldi li ho guadagnati con anni di galera, mica me li hanno regalati”. Così si esprimeva uno degli usurai arrestati nel corso di un’operazione congiunta polizia-Guardia di Finanza. Si rivolgeva in questo modo a una vittima in difficoltà per pagare le rate del prestito.
Le vittime sarebbero numerose secondo chi indaga e ha ricostruito il modo di agire dei tre. Questi erano pronti a minacciare i debitori nel caso non saldassero i debiti e le rate mensili ma anche settimanali. Ma poliziotti e finanzieri si sono concentrati anche sui rapporti degli usurai con il clan Gallace, cosca di Guardavalle, in provincia di Catanzaro, locale della ‘ndrangheta ad Anzio e Nettuno. I fatti furono ribaditi nel giugno 2018 da una sentenza della Corte d’Appello di Roma dopo quella in primo grado del tribunale di Velletri.
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E proprio questo rapporto fra le due famiglie (la figlia di Umberto Romagnoli è la compagna del nipote di uno dei boss della cosca), per polizia e Finanza ha avuto un ruolo importante nel terrorizzare ancora di più le vittime di usura. In particolare per prestiti fino a 5mila euro i tassi mensili erano addirittura schizzati al 40 per cento. Altrimenti con interessi al 10% il capitale restava fermo: in pratica le rate non venivano onorate. Una delle vittime, con 80 mila euro di prestito, ha pagato 8mila euro al mese solo per non toccare il debito, e se i pagamenti avvenivano in ritardo scattavano anche delle multe fino all’importo completo della rata non corrisposta.
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