Quanto nepotismo c’è in TV? Quante volte, vedendo un presentatore o un opinionista, ci diciamo “Non lavorerebbe se non fosse parente di...”? Al di là dei meriti personali, non possiamo negare che spesso funzioni così. Qualcuno lo nega, altri lo ammettono, come Maria De Filippi.
Proprio così: Maria De Filippi ha ammesso che se non fosse stato per il marito Maurizio Costanzo, lei non avrebbe cominciato a lavorare in TV. Un’ammissione arrivata non durante un’intervista ma durante Amici, nel tentativo di spiegare a Martina Beltrami come sia meglio far tesoro delle critiche – nella fattispecie arrivate da Francesco Bertoli – per migliorarsi anziché attaccare chi mette in evidenza un tuo punto debole.
Amici: Maria De Filippi risponde a Martina
“Quando ho iniziato a fare televisione – ha detto Maria – dicevano ‘La fa perché è sposata con Maurizio’. Era vero: non avrei mai avuto la possibilità se non fossi stata sposata. Era vero. Ok? Sapevo – ha poi aggiunto – che se poi il programma non andava bene mi cacciavano…”
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In effetti, fino all‘incontro con Maurizio Costanzo, poi divenuto suo marito, Maria De Filippi aveva lavorato in ambito legale (si è laureata in Giurisprudenza): era il 1989 quando i due si incontrarono a un convegno e lui le propose di diventare sua assistente e collaborare con la Simco, la sua società di produzione e immagine.
Maria De Filippi, una “raccomandata”?
Nel 1992, quando la relazione con Maurizio Costanzo era ormai diventata di pubblico dominio, Maria subentrò a Lella Costa nella conduzione del talk show Amici, che andava in onda il sabato pomeriggio. Con la sua conduzione, la trasmissione ha ottenuto il suo primo Telegatto e si è guadagnata grandissimo successo e popolarità, come anche la sua conduttrice – e autrice – che ha fatto del suo personalissimo modo di presentare una cifra stilistica.
“Non ho fatto un dramma di una cosa vera”
Ovvio però che all’inizio molti storcessero il naso e non facessero mistero di ritenere che fosse stata privilegiata e avvantaggiata dal legame con Costanzo, ritenendola una sorta di “raccomandata” e lei era ben conscia che la posizione di vantaggio era in realtà un’arma a doppio taglio. E a Martina ha raccontato come reagiva alle critiche: “Non ho fatto un dramma di una cosa vera – ha spiegato Maria –, mi è servita a cercare di far bene, non a dire ‘Cattivi voi che lo dite!’. Sarebbe stato inutile, tanto lo avrebbero detto comunque. Era meglio lavorare e prepararmi per il programma”.