Lo ha svelato il direttore generale dell’Agenzia Regionale per la Salute del dipartimento Hauts-de-France. Il francese era un insegnante in una scuola del dipartimento dell’Oise.
Emergono i primi dettagli in merito al primo decesso di un cittadino francese per via del Coronavirus. In Francia era già stata resa nota la morte di un altro residente. Tuttavia, in quel caso si trattava di una persona nata in Cina, ovvero un turista giunto in quei giorni nel Paese transalpino. La seconda vittima francese è proprio un cittadino di Crépy-en-Valois. Questa era anche la cittadina in cui esercitava la propria professione, quella di insegnante in una scuola. Questo paese si trova nel dipartimento dell’Oise.
Sono dunque state svelate alcune delle generalità della seconda vittima del Coronavirus d’Oltralpe. L’ufficio stampa del ministero dell’istruzione transalpino ha anche fatto trapelare nuovi dettagli sul suo conto. A differenza di quanto era trapelato in un primo momento, l’uomo non si sarebbe mai mosso dal proprio paese natale. Dunque sono stati smentiti eventuali contatti diretti con altre nazioni coinvolte dal contagio del Coronavirus, come l’Italia o la Cina. In un primo tempo, i colleghi del quotidiano francese Le Parisien avevano reso nota questa secca smentita.
A seguire, nelle scorse ore, si è tenuta una conferenza stampa molto importante sul tema. A parlare è stato in particolare il direttore generale dell’Agenzia Regionale per la Salute del dipartimento Hauts-de-France. Etienne Champion ha parlato in particolare delle condizioni di un altro soggetto che sarebbe risultato positivo ai test sul Coronavirus. Si tratta di una seconda persona attualmente ricoverata in terapia intensiva presso l’ospedale di Amiens. Anche lui, così come l’insegnante morto a Parigi nelle scorse ore, non si era recato in nessuna zona di “esposizione di rischio“.
Dunque in nessuno dei due casi di cittadini francesi positivi al test del Coronavirus si può parlare di influenza da altre nazioni. Inizialmente si ipotizzava uno spostamento verso l’Italia da parte dei due soggetti contagiati. Per questo motivo, come ha reso noto lo stesso Etienne Champion, in un primo momento nessuno dei due contagiati erano stati identificati come casi possibili di coronavirus. Emerge dunque una prima piccola falla nel sistema sanitario transalpino, che ora ha deciso di aprire gli occhi un po’ di più per evitare una eventuale diffusione del virus.