Salgono i numeri (e le polemiche) sul coronavirus in Italia: sono 9 ora le regioni colpite dal contagio, 11 le vittime e più di trecento i contagiati. Conte: “L’Italia è un Paese sicuro”.
Conte continua a ribadire che “l’italia è un paese sicuro”, ma il numero dei contagiati aumenta, e anche le regioni colpite. Il primo dato: Secondo lʼIss il virus era in circolo nel Lodigiano già da una-due settimane. E poi la conta: Sale a 11 il numero delle vittime per l’emergenza coronavirus in Italia, con i decessi di ieri di quattro anziani, tre in Lombardia e uno in Veneto. I contagiati sono 323, circa cento in più di lunedì. E, con provenienza dalle aree-focolaio del Settentrione, il virus arriva al Sud, in Sicilia, e in altre due regioni, Liguria e Toscana.
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Il premier Conte ci prova prova a rassicurare: “E’ un’emergenza che si puo’ affrontare, l’Italia è un Paese sicuro, più di tanti altri”. E intanto sempre più nazioni vietano contatti con gli italiani.
Ci prova anche il nuovo consulente del ministro della salute, Walter Ricciardi, a rassicurare gli italiani: invitando a “ridimensionare questo grande allarme”, sottolineando che “il 95% dei malati guarisce” e che “tutti i morti avevano già condizioni gravi di salute”. Eppure il virus continua a progredire. La Lombardia è al primo posto, con 240 contagiati; segue il Veneto (45), l’Emilia Romagna (26), Piemonte (3), Lazio (3), Sicilia (3), Toscana (2), Liguria (2) e Alto Adige (1).
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Coinvolte anche le Marche dove è risultato positivo un campione proveniente dalla provincia di Pesaro e che sarà inviato allo Spallanzani: solo all’esito del secondo controllo si potrà stabilire se si tratta di un nuovo caso di coronavirus. Tuttavia, i focolai sembrano essere sempre gli stessi, quelli lombardo-veneti. Dal Nord Italia provenivano i tre positivi (una coppia ed un’altra persona) trovati a Palermo, arrivati con una comitiva di turisti bergamaschi. L’albergo nel quale alloggiavano è stato chiuso e tutti i clienti sottoposti a tampone. Stessa sorte per una turista di Castiglione d’Adda ad Alassio (Savona), primo caso in Liguria: il secondo contagiato ligure era passato da Codogno.
Secondo Giovanni Rezza, il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss, prima che fosse individuato il ‘caso indice’, vale a dire il 38enne di Cologno, il coronavirus era già in circolazione nel lodigiano da “una/due settimane. “Quasi tutto – precisa – è riconducibile all’epicentro dell’epidemia, che si trova nel lodigiano. Poi ci sono un paio di focolai più piccoli in Veneto. Ma gli altri sono casi che vengono dall’epicentro dell’epidemia”. Anche Rezza prova a mettere calma: “In Italia – sottolinea – c’è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalita’ del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l’influenza. Da quest’ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il coronavirus c’è la mortalità. L’unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo”.
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