Non è più limitato solo alla zona di Daegu il focolaio più importante in Corea, grande preoccupazione anche al confine con Hong Kong.
Se in Cina la situazione sta evidenziando un progressivo rallentamento del virus, in Corea del Sud l’emergenza coronavirus diventa nazionale. “Uno dei momenti più difficili della nostra storia recente” – ha detto il presidente del consiglio sudcoreano Chung Sye-Kyun parlando con i giornalisti nella conferenza stampa che ha fatto il punto della situazione dopo i primi sette giorni di contagi.
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In Corea il numero delle persone malate ricoverate in isolamento è salito a 1.146, il ritmo di nuovi contagiati aumenta di giorno in giorno. Ieri sono stati 169, il numero più alto da quando a Daegu è stato ricoverato il primo malato. Undici i decessi, come in Italia, a fronte di un numero di contagiati che è quasi quattro volte quello riscontrato nel nostro paese.
L’undicesima persona a soccombere al virus è un trentenne proveniente dalla Mongolia, che è diventato il primo straniero a morire in Corea del Sud. Era stato ricoverato in ospedale in attesa di un trapianto di fegato.
A Daegu si riscontra il 90% dei nuovi casi di infezione ma la grande preoccupazione è il confine con Hong Kong che ieri ha chiuso la frontiera. Le strade di Daegu – che ha circa 2,5 milioni di abitanti – sono in gran parte deserte da giorni, ad eccezione delle lunghe code nei pochi negozi che vendono maschere protettive.
II primo ministro sudcoreano si è presentato davanti ai giornalisti con il volto teso… “Il nostro è un grande paese che ha tante risorse e moltissime menti illuminate che si stanno impegnando al massimo per dare il loro contributo – ha detto il Presidente del consiglio – non arretreremo di un passo di fronte all’emergenza. Chiedo alle aziende che da sempre guidano l’economia del nostro paese di non rallentare il loro impegno e ai nostri cittadini di non cedere alla paura e di mantenere buon senso e responsabilità civile. Sono certo che ne verremo fuori e che sapremo superare questa durissima prova con tutta la dignità e la capacità che ha sempre distinto il popolo coreano”.
In Corea per ora non si fermano nemmeno gli eventi sportivi più avanti: va avanti il campionato di pallavolo che vede impegnate due italiani. Valentina Diouf, top scorer del campionato coreano e in passato opposto della nazionale azzurra e di Busto Arsizio che gioca a Daejoen, con il KGC. Andrea Santangelo, giovane opposto molisano lo scorso anno a Cantù, è invece con i Bluefangs, la squadra del colosso Samsung.
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