Africa, un altro caso di Coronavirus | La persona contagiata è un italiano

In Algeria un italiano è risultato positivo al temuto coronavirus. L’uomo è un dipendente Eni. L’azienda ha dato un aggiornamento sulle sue condizioni: “Sta bene, monitorato ed è senza febbre”. Casi di italiani contagiati anche in Spagna, Austria, Brasile e Algeria

Il coronavirus continua a tenere in apprensione gli italiani all’estero

Il primo italiano positivo al coronavirus in Algeria è un dipendente dell’ Eni che, secondo le informazioni trasmesse, “al momento è dislocato nel campo di MLE, nel deserto algerino. Non ha febbre e gode di buone condizione di salute”. I suoi spostamenti sono stati ricostruiti in maniera capillare. E’ arrivato il giorno 17 febbraio da Bertonico, comune in provincia di Lodi che dal 21 febbraio fa parte della zona rossa di diffusione della regione Lombardia. E’ quanto rende noto un portavoce della compagnia. Dal 21 febbraio in accordo anche alle disposizioni delle istituzioni italiane il dipendente e’ rimasto in isolamento all’interno del campo. In stretto contatto e coordinamento con le autorita’ algerine, e in accordo con i protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ in tema di malattie infettive, Eni sta attivamente collaborando per la gestione operativa del caso.

L’annuncio era precedentemente arrivato dal il ministro della Sanita’ del paese africano Abderrahmane Benbouzid su EnTv, come riporta il sito Tsa-algerie. “Si tratta di un cittadino italiano – le parole del ministro – L’uomo e’ arrivato in Algeria il 17 febbraio scorso ed è stato contagiato da coronavirus. E’ ricoverato in isolamento all’Istituto Pasteur. Sono state adottate – ha inoltre spiegato – tutte le misure per la presa in carico del paziente, messo in quarantena”.

Leggi anche –> La malattia di Vincenzo Mollica: “Sono quasi cieco e ho il Parkinson. Quando schiatterò voglio scegliere la foto sulla tomba”

Leggi anche –> Lady Diana mai amata da Carlo: cosa le disse il Principe prima di sposarla

Gli altri italiani nel mondo e le direttive dei paesi

A Bad Kleinkirchheim, in Carinzia, una 56enne cittadina italiana che si trovava in Austria in vacanza, è morta la notte scorsa. Non si esclude il contagio da Covid-19: “Un turista italiano di 56 anni è morto mercoledì notte – riferisce sul suo sito ‘Kurier’. Esisterebbe il sospetto di infezione da Coronavirus. Il medico intervenuto non ha potuto escludere tale sospetto, per cui sono scattate le misure corrispondenti.

Intanto il Salvador ha deciso di vietare l’ingresso a stranieri provenienti da Italia e Corea del Sud “per evitare che il coronavirus entri nel Paese”. L’annuncio è giunto dal presidente Nayib Bukele su Twitter, precisando che “connazionali e diplomatici in arrivo da questi due Paesi dovranno passare 15 giorni in quarantena”, subito dopo aumentati a “30”. “Spero sinceramente – ha aggiunto – che la comunità internazionale riesca a contenere questo virus e che gli scienziati possano trovare un vaccino il più rapidamente possibile”.

Dopo Israele, infine, anche Mosca sconsiglia viaggi verso l’Italia e la Corea. L’agenzia governativa russa per la tutela del consumatore, Rospotrebnadzor, si è riservata di comunicare quanto segue ai cittadini russi. “Evitare viaggi in Italia, Corea del Sud e Iran, finché la situazione dell’epidemia di coronavirus non si sia stabilizzata”. Lo riporta Ria Novosti. Oltre 1.100 persone sono state contagiate e 11 sono morte in Corea del Sud, il Paese più colpito dopo la Cina. L’Iran è monitorato ugualmente con attenzione: è diventato un altro focolaio importante, con 15 morti ufficiali e quasi 100 casi conclamati. Esiste il timore che il governo abbia occultato la vera estensione del contagio.

Gestione cookie