Sono 283 i contagiati in Italia dal coronavirus. Lo ha detto il commissario straordinario Angelo Borrelli fornendo il bollettino aggiornato con i numeri relativi ai positivi nel nostro paese.
L’Italia è il terzo Paese per numero di contagi, dopo Cina e Corea del Sud. Il perché lo ha spiegato Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano e primario del reparto di Malattie infettive III dell’Ospedale Sacco di Milano a Luigi Ripamonti: «Da noi si è verificata la situazione più sfortunata possibile, cioè l’innescarsi di un’epidemia nel contesto di un ospedale (quello di Codogno, ndr)». Sempre Galli fornisce il dato sulla letalità, il numero di morti sul totale dei malati: «Se dobbiamo parlare in base ai dati relativi alla provincia di Hubei, in Cina, la letalità è del 3,8%, lievemente salita rispetto all’inizio perché tiene conto dei decessi avvenuti successivamente. La letalità è più bassa se si considerano i casi fuori della Cina perché ci sono stati meno morti. È comunque più alta fra gli ultrasessantacinquenni, perché hanno un fisico meno idoneo a combattere l’infezione».
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Le autorità stanno adottando una serie di misure per contenere il contagio. Innanzitutto quella relativa a chi è rientrato dalla Cina e deve stare in quarantena per 14 giorni (anche se ci sono stati periodi di incubazione più lunghi, seppur rari). Ci sono poi le cosiddette zone rosse, quelle dei focolai, in cui non si può entrare e da cui non si può uscire: lo ha stabilito un decreto che coinvolge 11 comuni. Un altro decreto permette alle aziende delle zone rosse di far lavorare i loro dipendenti da casa, in remoto. Lombardia, Veneto e le altre regioni coinvolte hanno previsto la sospensione di manifestazioni ed eventi (qui trovate l’elenco aggiornato). Discorso a parte quello delle scuole, con oltre milioni di studenti che rimarranno a casa fino al primo marzo (qui trovate l’elenco completo delle Regioni coinvolte e attenti alla fake news).
“Mi auguro non diventi pandemia. Credo che i valori in Italia siano contenuti in numeri ragionevoli e tali da non giustificare il mutamento da epidemia in pandemia”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa per fare il punto sull’epidemia di Coronavirus. Borrelli ha smentito la presenza di altri focolai, mentre sui legami “non ci sono ancora conferme”
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Nei 283 contagiati sono comprese anche le sette vittime accertate e il ricercatore guarito e dimesso dallo Spallanzani nei giorni scorsi. Attualmente sono 7 le regioni interessate dai casi di coronavirus, più la provincia autonoma di Trento e Bolzano. 212 sono i contagiati in Lombardia (comprese le 6 vittime), 38 quelli in Veneto (compresa una vittima), 23 in Emilia Romagna, 3 in Piemonte, 3 nel Lazio (la coppia di cinesi allo Spallanzani e il ricercatore guarito), 2 in Toscana, uno in Sicilia e uno in provincia di Bolzano. I ricoverati in ospedale con sintomi sono complessivamente 109, quelli in terapia intensiva 29 e quelli in isolamento domiciliare 137.
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