Lo stop della Cina sul commercio illegale della carne di animali selvatici, considerato tra le possibili cause del coronavirus. La decisione del Comitato permanente del 13 esimo Congresso nazionale del popolo: 8 articoli focalizzati sul “noto problema” di consumo di carne di animali selvatici. C’è il bando totale e la stretta sul commercio illegale
La Cina corre ai ripari sul coronavirus e sulle possibili cause scatenanti, forse dipese dagli animali. E’ stata approvata la bozza di legge “ampia” che include il bando immediato del consumo di carne di animali selvatici. Tra le misure, figura anche la stretta sul commercio illegale a tutela di vita e salute delle persone. Lo ha deciso oggi il Comitato permanente del 13esimo Congresso nazionale del popolo. Questo divieto si lega ai dati che arrivano dalle ricerche scientifiche. Negli studi con cui si è tentato di ricostruire le origini del contagio nell’uomo, infatti, gli scienziati hanno messo sul banco degli imputati il pipistrello quale possibile fonte animale del virus e il pangolino, quest’ultimo ritenuto il possibile ospite intermedio da cui il virus avrebbe fatto il salto di specie arrivando agli esseri umani.
In gennaio, secondo le ricostruzioni, l’indice era stato puntato su due specie di serpenti. Anche queste considerate delle prelibatezze e probabilmente vendute nel mercati di animali vivi di Wuhan. La città resta una delle fonti certe dell’inizio dell’epidemia da coronavirus 2019-nCoV.
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Il pangolino è un piccolo mammifero simile a un formichiere – a rischio di estinzione e vittima di traffici clandestini per le sue scaglie, considerate un toccasana dalla medicina orientale, e la sua carne prelibata. Ad accusare il mammifero è stata la ricerca condotta in Cina da Shen Yongyi e Xiao Lihua, entrambi della South China Agricultural University (Scau) di Guangzhou.
I ricercatori riferiscono di avere confrontato sequenze genetiche di coronavirus prelevate dal pangolino e dall’uomo, rilevando che sarebbero sovrapponibili per il 99%. La comunità scientifica – tuttavia – ha invitato ad avere cautela verso le conclusioni di questo studio. Finora era noto che i pangolini fossero ospiti del coronavirus, così come lo sono i pipistrelli, ed è stato anche osservato che il coronavirus dei pangolini ha recettori molto simili a quelli osservati nel coronavirus 2019-nCoV. Morale della favola: i due virus utilizzano una chiave molecolare molto simile per riuscire ad entrare nelle cellule dell’apparato respiratorio dell’uomo.
Ciò che appare certo, secondo quanto riferito dal Wwf, è il traffico dei pangolini. Sembrerebbe che siano vittime di un traffico clandestino che li sta letteralmente decimando
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