Il coronavirus mette in allarme anche l’Emilia Romagna. E’ salito a diciassette il numero dei casi accertati. Ai nove contagi registrati fino a ieri se ne sono aggiunti due a Parma, 5 a Piacenza e uno a Modena tutti riconducibili al focolaio lombardo. Due nuovi casi nel padovano
Sono diventati diciassette i casi di coronavirus in Emilia Romagna. L’ultimo contagio accertato arriva da Modena, fino a questo momento priva di casi. Ai nove contagi registrati fino a ieri si sono aggiunti due nuovi casi a Parma, 5 a Piacenza e, come detto, uno a Modena tutti riconducibili al focolaio lombardo. Di questi, 6 ricoverati all’ospedale di Piacenza, 6 in isolamento a domicilio e 2 trasferiti dall’ospedale di Piacenza a quello di Parma, reparto Malattie infettive, dove si trovano anche i 2 pazienti parmigiani riscontrati positivi nelle ultime ore.
Il caso modenese riguarda un uomo che ha lavorato per alcune settimane nel Lodigiano, ora ricoverato al reparto Malattie infettive del Policlinico di Modena. La Regiione, in una nota, ha spiegato i dettagli del contagio. “Sappiamo che l’uomo non sia stato prima ricoverato, né abbia avuto contatti con operatori sanitari. Si è trattato di un percorso ‘pulito’, partito dalla sua individuazione nell’ambito dei protocolli previsti e quindi all’accertamento della positività”.
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Il coronavirus ha prodotto l’annullamento di eventi e il livello di massima allerta anche per quanto riguarda le messe. L’allarme è infatti nelle chiese. Messe sospese quasi ovunque a Piacenza e Modena e misure analoghe al vaglio in altre diocesi dell’ Emilia- Romagna: così le comunità cristiane si stanno attrezzando in conseguenza dell’ordinanza regionale sul Coronavirus. A Modena e Carpi sono sospese le celebrazioni feriali fino a sabato. “In sostituzione della celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, il 26 febbraio, i fedeli sono invitati – si legge nel monito – a un momento di preghiera e meditazione personale e in famiglia, anche con l’ausilio delle celebrazioni trasmesse alla radio e alla televisione”
Chiuse le scuole di ogni ordine e grado, asili, Università. Stop a manifestazioni ed eventi, a ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, alle gite di istruzione e ai concorsi. Chiusi anche musei, biblioteche, cinema, teatri. Sono le misure adottate in Emilia-Romagna dal governatore Bonaccini per contrastare la diffusione del coronavirus, valide fino al prossimo 1 marzo compreso. L’Emilia-Romagna si mette ufficialmente in quarantena e abbassa la serranda sulla vita di tutti i giorni. La velocità del contagio da Coronavirus ha spinto il governatore e la sua giunta a prendere un rimedio drastico. Per una settimana scuole chiuse e regione bloccata.
Altri due positivi al test del coronavirus a Padova e in particolare nel comune di Saccolongo. E’ l’ultimo aggiornamento in ordine di tempo. Si tratta di due persone sulla sessantina che, stando a quanto si apprende, sarebbero entrate in contatto con Adriano Trevisan, il primo paziente di Vo’ Euganeo morto il 22 febbraio.
“Sono stato informato ieri sera dal direttore generale dell’Ulss – spiega il sindaco Steve Garbin, che conferma l’ipotesi di contagio derivante dal contatto con il paziente di Vo’ – uno dei due ha la febbre ed è ricoverato in ospedale a Padova. L’altro è positivo al tampone ma non presenta sintomi ed è monitorato a casa sua dal personale medico”.
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