Emergenza coronavirus, l’Italia non è sola: a dichiarare supporto e solidarietà sono state sia la Germania che l’Ue. L’Unione, in particolare, tenta di rassicurare i cittadini italiani: importante è non lasciarsi prendere dal panico.
Come quanto riportato dal The Guardian, l’Unione Europea tende la mano al nostro Paese, ma rassicura tutti i cittadini italiani, così come gli stessi Paesi membri, di non lasciarsi trasportare dalla psicosi da coronavirus, poiché non c’è “bisogno di andare nel panico”.
Come ha infatti dichiarato il Commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni, “l’Ue ha piena fiducia nelle autorità italiane e nelle decisioni che stanno prendendo. Condividiamo la preoccupazione per il possibile contagio (ma) non è necessario andare nel panico.”
“Monitoriamo la situazione in Italia con attenzione. Siamo in contatto costante con i nostri partner europei e adeguiamo la valutazione del rischio della situazione che è in continuo cambiamento”. Queste le parole pronunciate da un portavoce del ministero della Salute tedesco. Che ha poi aggiunto: “Finora in Germania siamo riusciti a isolare e trattare alcuni casi di persone infette per evitare una diffusione del virus. Questo resta il nostro obiettivo”. I casi certificati in Germania restano finora 16, secondo quanto viene riportato dal ministero attraverso il sito ufficiale – aggiornato in data odierna.
Anche l’Unione Europea tiene sotto controllo l’emergenza italiana. In particolare, come spiegato dalla la commissaria Ue per la Salute Stella Kyriakides, l’Ue sta attualmente “seguendo con molta attenzione la situazione in Italia e lodiamo le autorità italiane per la loro azione rapida ed efficiente”. Come ribadito dalla Kyriakides su Twitter, inoltre, “la Commissione Ue è pronta a offrire supporto: solo insieme possiamo contenere la diffusione del Covid-19″.
L’emergenza pandemia che ha fatto scattare l’allarme in Italia continua a macinare numeri anche nel resto del mondo – come nel recente il caso di Israele. Bisogna tenere bene a mente, però, che in Cina la situazione è molto più drammatica.
Con 2.442 morti e i casi di contagio che non sembrano affatto arrestarsi, la Commissione nazionale sanitaria ha descritto una situazione difficilissima per la nazione, considerata dal presidente cinese Xi Jinping come “la più grande emergenza sanitaria della Cina dal 1949”.
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