La mappa del coronavirus evidenzia che il fronte europeo più preoccupante dopo Cina e Corea del Sud è quello italiano.
L’ateneo internazionale
La Johns Hopkins University è uno degli atenei più prestigiosi e importanti del mondo: fondata a Baltimora nel 1876 è stata una delle prime istituzioni universitarie che ha deciso di aprirsi al mondo organizzandosi con campus internazionali al suo interno e consentendo ai propri studenti di viaggiare e di fare esperienza all’estero. Almeno un secolo prima che nascesse il cosiddetto progetto Erasmus.
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La JDU è anche in Italia
Oggi la Johns Hopkins ha dieci divisioni internazionali una delle quali vive da anni a Bologna, la più antica istituzione universitaria del mondo. Gli studenti sono 25mila nella sede centrale e quasi 30mila in tutto il mondo. Il suo format didattico ha influenzato decine di altre università in tutto il mondo e i suoi laboratori sono tra i più avanzati del mondo. Fin dall’inizio della diffusione del coronavirus gli studenti di biologia e quelli di statistica hanno iniziato a lavorare su un elaborato matematico che potesse sintetizzare la capacità di penetrazione del virus e la sua diffusione in tempo reale. Il risultato di questo studio viene pubblicato ogni giorno on line e si fa sempre più preoccupante.
Italia terzo fronte mondiale
Dopo la Cina, da dove il virus si è propagato, e la Corea del Sud che in questo momento è il caso in assoluto più preoccupante per l’estensione dei contagi, l’Italia è al terzo posto in senso assoluto per numero di decessi e di contagi. Un dato che fa riflettere e che impone un estremo rigore per contenere qui, al confine sud dell’Europa, la diffusione della malattia.
I dati della mappa
La Cina oggi ha superato quota 78mila contagi, la Corea del Sud viaggia rapidamente verso quota mille al ritmo di 120-130 casi nuovi ogni giorno. L’Italia è ancora un doppia cifra ma si attendono i dati dei migliaia di tamponi che sono stati effettuati nel corso degli ultimi giorni e che richiedono un tempo tecnico per la loro elaborazione.
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Il fronte Diamond Princess
In realtà c’è un caso ancora più preoccupante che è quello rappresentato dalla Diamond Princess la nave da crociera ormeggiata nel porto di Yokohama da giorni e che ospita oltre 630 casi di contagio. Un ospedale galleggiante nel quale continuano a convivere persone malate e persone sane, ma isolate. A bordo il comandante è italiano, Gennaro Arma e da qui sono scesi diversi italiani che sono rientrati in patria e che ora sono in quarantena alla Cecchignola. Un caso limite: di fatto la Diamond Princess è ‘terra di nessuno’. Il suo caso viene gestito direttamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e preoccupa molto perché negli ultimi giorni diverse persone che sono state fatte sbarcare si sono scoperte malate una volta a casa.