Un primo gruppo di vaccini ha prodotto nuovi anticorpi per dare il via ai test. “Dobbiamo rispettare le regole e portare avanti ricerche sicure e attente”, svela Song Zhiheng.
Arrivano finalmente delle nuove e buone notizie per quanto riguarda i rimedi contro il Coronavirus. Come ben sappiamo, l’epidemia sembra svilupparsi in questi giorni anche nel nostro Paese. Si sono già registrate tre vittime, oltre a un centinaio di casi di contagio del virus che è partito dalla Cina. E proprio nella vasta nazione asiatica si stanno svilupppando i primi vaccini, per far sì che possano partire sia le cure che la prevenzione nei confronti del Coronavirus. E le notizie, come abbiamo detto, sono incoraggianti proprio in tal senso.
Un aggiornamento arriva dal Dipartimento di Scienza e Tecnologia dello Zhejiang. In questo istituto sono venute fuori novità interessanti, proprio nel verificare la reazione ai vaccini. Un primo gruppo avrebbe prodotto degli anticorpi tali da contrastare la minaccia data dal Coronavirus, pertanto gli interventi in tal senso danno esito positivo. In ogni caso, da parte del Dipartimento di Scienza e Tecnologia dello Zhejiang c’è l’intenzione di rispettare le regole e di non forzare le modalità e i tempi, in modo da portare a termine un buon lavoro.
“Lo sviluppo dei vaccini contro il coronavirus richiede un lungo ciclo di interventi e di lavoro – ha dichiarato il vice direttore Song Zhiheng – . Per questo motivo, è nostra intenzione agire sempre nel pieno rispetto delle regole scientifiche. È nostra premura portare avanti ricerche scientifiche che siano attente e sicure il più possibile“. Dunque, dopo l’esito positivo dei primi test avvenuti da parte di luminari in Australia, la lotta per la prevenzione nei confronti del Coronavirus procede spedita anche nel Paese in cui tutto ha avuto inizio.
Le analisi sul virus e lo sviluppo del primo gruppo di vaccini che ha dato esito, sono state condotte dalla Westlake University di Hangzhou. A dare man forte a questo lavoro ci hanno pensato i tencici del laboratorio provinciale di biologia. Il metodo che è stato adoperato per portare avanti i primi test è quello della crio-microscopia elettronica. Questa ha determinato con successo – come rivela sempre Song Zhiheng – . la struttura del recettore ACE2 del coronavirus. L’esito di queste analisi può portare a definire l’inibitore che arresta il virus all’ingresso nelle cellule. Da qui la possibilità di bloccare il virus alla radice.