Emergenza Coronavirus, inviati 80 carabinieri di rinforzo a Lodi

Sempre più tangibile la paura da contagio coronavirus in Italia: dati gli ultimi sviluppi sul focolaio nazionale che ha già mietuto due vittime, il governo prosegue a spada tratta attivando tutte le misure preventive e precauzionali, e invia a Lodi 80 carabinieri di rinforz all’Arma.

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Come spiegato da Giovanni Maga, direttore dell’ Istituto di genetica molecolare del CNR, nonostante la grave e inaspettata situazione in cui versano alcuni paesi del nord, in Italia non si può ancora parlare di epidemia da coronavirus. Tuttavia lo stato d’emergenza è reale, e i casi positivi al test potrebbero purtroppo aumentare.

Con la sola regione Lombardia salita nelle ultime ore a ben 27 casi, e con i due nuovi contagi confermati invece a Pavia, l’Arma dei Carabinieri ha programmato di inviare tempestivamente un contingente di rinforzo composto da 80 uomini “preventivamente istruiti ed equipaggiati” direttamente a Lodi, così da far fronte all’emergenza. A questo dispositivo si aggiunge, però, anche un ambulatorio mobile e un supporto medico per il personale impiegato.

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Emergenza Coronavirus in Italia: aumentano i casi, ma non è “epidemia”

Non c’è un’epidemia di SARS-CoV2 in Italia. Il quadro potrebbe cambiare ovviamente nei prossimi giorni, ma il nostro sistema sanitario è in stato di massima allerta e capace di gestire efficacemente anche la eventuale comparsa di altri piccoli focolai come quello attuale”. Queste le parole di Giovanni Maga, direttore CNR-IGM (Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche), che tentano di rassicurare gli italiani in preda alla psicosi da coronavirus.

E che sottolineano come “al di fuori dell’area limitata in cui si sono verificati i casi, il cittadino può continuare a condurre una vita assolutamente normale. Seguendo le elementari norme di igiene, soprattutto levandosi le mani se ha frequentato luoghi affollati, ed evitando di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non lavate”.  Inutile e dannoso, a questo punto, lasciarsi trasportare dal clima di fermento generale e dall’allarmismo.

“Per evitare eccessivo allarmismo è bene ricordare innanzitutto che 19 casi su una popolazione di 60 milioni di abitanti rendono comunque il rischio di infezione molto basso. Solo nelle zone attualmente interessate dalla circolazione il rischio è superiore ma al di fuori di queste, la situazione rimane come nelle scorse settimane”, spiega ancora Maga.

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