Alla soglia dei suoi 45 anni, celebriamo Drew Barrymore con cinque tra i ruoli più significativi (più un piccolo extra) della sua ricchissima carriera, avviata quando era ancora una bambina.
Nata il 22 febbraio 1975 a Culver City, in California, Drew Blyth Barrymore vanta origini d’arte: il nonno John infatti, dal quale prende il secondo nome, era un famosissimo e fascinoso attore del cinema muto dei primi anni Venti, oltre che apprezzato interprete shakespeariano.
Drew Barrymore, da baby star a icona di Hollywood
All’età di soli 7 anni Drew lavora con un mostro della settima arte come Steven Spielberg, suo padrino, per il quale interpreta la piccola e dolce Gertie in E.T. – L’Extraterrestre (1982). Grazie a questo ruolo, diviene presto una delle attrici bambine più celebri di tutti i tempi, protagonista di film quali Fenomeni paranormali incontrollabili e Vertenza inconciliabile – per il quale ottiene addirittura una nomination al Golden Globe come Miglior Attrice non Protagonista.
Forse anche a causa delle pressioni legate all’ambiente e agli impegni troppo gravosi per un’età così giovane, Drew trascorre un’infanzia piuttosto complessa, fatta di eccessi, vizi e disintossicazioni.
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Nonostante ciò, ha saputo riprendere in mano le redini della sua vita e della sua immagine, iniziando ad investire nei suoi progetti anche a livello produttivo e registico. Vestendo i panni di personaggi più maturi, meglio costruiti o comunque con qualcosa da dire, Drew ha alternato sapientemente drammi e commedie, passando persino per l’horror – iconica e morabile è la sua breve apparizione in Scream.
Drew Barrymore, mamma e madrina con una stella sulla Walk of Fame
Dotata di una simpatia genuina e travolgente, autoironica ed estroversa, bisessuale per sua stessa ammissione, l’attrice è mamma di due bambine, Olivia (8) e Frankie (6), avute con l’allora marito Will Kopelman. É inoltre la madrina dell’unica figlia di Courtney Love e Kurt Cobain ed ha una sua stella sulla Hollywood Walk of Fame dal 2004.
Alla soglia dei suoi 45 anni, Drew potrebbe benissimo essere l’argomento di una tesi, considerati non solo i suoi trascorsi, quanto piuttosto la sua abilità di far parte di un sistema come quello degli Studios, che spesso tende a schiacciare e cancellare l’identità di chi entra a farvi parte, soprattutto in giovane età (si veda per esempio Judy Garland).
E ora scopriamo insieme alcuni dei suoi ruoli più significativi e indimenticabili…
Bad Girls
Diretto dal premiato Jonathan Kaplan, Bad Girls è un western al femminile, incentrato sulle vicende di quattro amiche cowgirl – oltre alla Barrymore, troviamo Madeleine Stowe, Andie MacDowell e Mary Stuart Masterson – ed ex prostitute, in fuga dagli agenti Pinkerton che le vogliono sul patibolo. Drew Barrymore è Lily, la più giovane e irruenta del gruppo, sorta di principessa guerriera con tanto di lunghi capelli biondi e gonne lunghe indossate sopra ai pantaloni. Dal suo rapporto con Eileen (MacDowell) emerge gran parte della forza del progetto.
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Una storia di amicizia, libertà e ribellione, total pink, che potrebbe benissimo essere visto come un antesignano della corrente #MeToo, ma che all’epoca non risultò certo un successo al botteghino.
La commistione tra il selvaggio west che fa da cornice alle vicende e le grandi emozioni vissute dalle protagoniste fa sì che Bad Girls sia uno di quei film capaci di imprimersi nell’immaginario, nel bene o nel male. Un guilty pleasure di tutto rispetto.
Mai stata baciata
Prodotto dalla stessa società della Barrymore, la Flower Films, Mai stata baciata è la storia di Josie, una giovane e intraprendente giornalista del Chicago Sun Times, incaricata di scrivere un pezzo sulle abitudini dei giovani del liceo. Costretta a fingersi una di loro, si troverà ben presto a (ri)fare i conti con ciò che significa essere una teenager e sul valore del compromesso.
Commedia romantica tra le più apprezzate e ricordate dell’epoca – il film risale al 1999 – con un parterre di attori che più variegato non si potrebbe: da David Arquette a James Franco, da Michael Vartan a John C. Reilly, da Jessica Alba a Octavia Spencer.
Da antologia la scena finale sul campo da baseball, sotto i riflettori e sulle note di Don’t Worry Baby dei Beach Boys.
Charlie’s Angels
Primo film ispirato all’universo creato da Ivan Goff e Ben Roberts, Charlie’s Angels prosegue le vicende dell’omonima serie tv, riunendo sullo schermo, nei panni delle protagoniste, Drew Barrymore (Dylan), Cameron Diaz (Natalie) e Lucy Liu (Alex). Amiche e colleghe, le tre donne lavorano al servizio di Charlie, di cui conoscono solo la voce, e in collaborazione con il simpatico Bosley (Bill Murray).
Grazie all’ottimo riscontro al box office, il film ha avuto anche un sequel nel 2003, dal titolo Charlie’s Angels – Più che mai, e se ne attende un altro nella primavera del 2020.
Molto più ironico rispetto all’originale prodotto tv e ovviamente caratterizzato dall’utilizzo di stunt ed effetti speciali di nuova generazione, il Charlie’s Angels firmato McG esibisce un trio di badass girls assolutamente irresistibile, fuori dalle righe e premiato con un MTV Movie Awards (Best On-Screen Team).
50 volte il primo bacio
Tratto da un’incredibile storia vera e diretto da Peter Segal, 50 volte il primo bacio è senza dubbio una delle pellicole cinematografiche più romantiche e amate degli ultimi decenni.
Per la seconda volta insieme sullo schermo, Adam Sandler e Drew Barrymore interpretano Henry e Lucy: lui veterinario alle Hawaii e donnaiolo, lei insegnante d’arte affetta da una rara malattia che la costringe a scordare tutto ciò che avviene durante la giornata. La loro è una storia d’amore impossibile eppure, in qualche modo, così reale e appassionata da arrivare al cuore anche dei più cinici.
Supportato da una colonna sonora che richiama gli anni Ottanta – in omaggio alla precedente opera in comume dei due protagonisti, The wedding singer – attraverso le numerose cover presenti, il film è stato girato in prevalenza a Oahu e ha ispirato numerosi remake asiatici.
Scrivimi una canzone
Scritto e diretto da Marc Lawrence, Scrivimi una canzone appartiene a quel tipo di cinema più genuino, di intrattenimento e buoni sentimenti ma che non scade mai nel banale, anzi riesce a divertire ed emozionare con semplicità. A dividersi la scena Hugh Grant e Drew Barrymore, nei panni di un ex cantante pop di grandissimo successo e di una cantautrice non professionista ma piena di idee.
Una storia romantica senza pretese eppure ricca di buone suggestioni e di bella musica, ben accolta da pubblico e critica, entrambi conquistati dal brio della scrittura e delle interpretazioni.
Grant ha personalmente cantato diversi brani che compongono la colonna sonora, classificandosi addirittura nelle classifiche musicali dell’epoca.
Santa Clarita Diet
Quest ultimo titolo lo inseriamo solamente perché sarebbe un peccato non godere della performance di Drew Barrymore (e dell’intero parterre attoriale che la accompagna) in una delle più originali, esilaranti e liberatorie serie tv mai arrivate in Italia.
Santa Clarita Diet si riferisce alla dieta a cui è costretta la protagonista, in seguito a un incidente che ne causa la morte e la conseguente rinascita come zombie.
Trenta episodi in tutto, dieci per stagione – purtroppo cancellata da Netflix al termine della terza – Santa Clarita Diet è andata in onda tra il 2017 e il 2019.
Tra i produttori esecutivi si annoverano gli stessi Barrymore e Timothy Oliphant, splendidi e affiatati protagonisti della serie.