Il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, aggiorna i dati sul coronavirus in Italia e se la prende un pò con la speculazione politica. “No ad allarmismi, il sistema funziona e il Paese regge”.
“Siamo in guerra con un virus che vogliamo combattere, che dobbiamo paragonare al modello dell’influenza, ma abbiamo una responsabilità sociale”. Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, si mostra abbastanza tranquillo nonostante la grave emergenza coronavirus in Italia. Sembra prendersela di più con le speculazioni politiche e non solo che ruotano intorno all’epidemia. “Purtroppo ci sono persone che usano questo modello di allarmismo quando lo fanno per cose buone, tipo i vaccini, ma anche quando provano a screditare l’operato delle istituzioni e del governo. Bisogna essere coerenti”. E aggiunge: “Molti pensano che andare in tv sia lo strumento per parlare, per aumentare visibilità, ci sono tanti miei colleghi che pagano per andare in tv, perché questo gli permette di prendersi 400-500-600 euro di visita o portare i pazienti in visita privata distogliendoli dal servizio pubblico”, ha detto Ippolito. “Abbiamo visto pseudoscienziati dire ‘non serve il controllo termico’. No, non è il cento per cento, ma cos’è il cento per cento? La scienza è fatta di incertezze, di probabilità, Non è più il momento di giocare in una situazione di emergenza con procedure inutili”.
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Continua Ippolito: “Contro il coronavirus in Italia le misure sono state tempestive, chiunque dice che abbiamo sbagliato lo fa in malafede o perché ha un post sul quale vende spazi pubblicitari o perché cerca di guadagnare risorse”. Poi il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, nel corso di una conferenza stampa, parla dei nuovi casi di Covid-19 registrati in Lombardia e Veneto. “Questo è un momento di preoccupazione, i dati che arrivano dalle altre regioni ci fanno stare attenti, è stato deciso di fare scelte coraggiose come la chiusura dei voli – ha aggiunto. I consigli che rivolgiamo alla popolazione sono quelli di sempre: lavarsi bene le mani e, in caso di sospetti, non andare di persona dal medico di base ma è meglio telefonargli”.