Un virus subdolo che sfugge la quarantena, che si evolve e che si conferma particolarmente aggressivo. In questo quadro i laboratori italiani cercano di fermarlo.
Anche la versione italiana del coronavirus, COVID 19, si conferma un virus estremamente forte, aggressivo, resistente e pronto ad adattarsi all’ambiente nel quale trova ospitalità. L’Italia sta confrontandosi con un nemico estremamente solido e forte. E anche se l’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che la strada per trovare un vaccino è a buon punto, il quadro epidemiologico italiano suggerisce prudenza.
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L’ottimismo è espresso dalle parole di Matt Johnson, uno dei funzionari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che sovrintende al coordinamento dei tanti laboratori mondiali alla ricerca di una cura dice… “Abbiamo trovato il virus che per noi è un po’ come se fosse il colpevole e siamo convinti che come in tutte le indagini prima o poi il colpevole parlerà. Ma occorre ancora tempo e bisogna mantenere altissima la comunicazione tra tutti i paesi coinvolti nella ricerca. Gli insuccessi di uno possono diventare il trionfo del mondo con una semplice variazione”.
“Il quadro epidemiologico è in evoluzione e dipende molto dal lavoro che stanno facendo i dipartimenti di indagine epidemiologica sia per capire qual è stata la fonte di esposizione” dice Francesca Russo, direttrice del reparto malattie infettive della Regione Veneto.
L’osservazione del colpevole è un aspetto fondamentale: “Lo studio del virus è la chiave, dobbiamo capire come si trasferisce, quanto tempo impiega ad agire sui vari soggetti e quali sono le sue reazioni al nostro ambiente. Possiamo solo chiedere a tutti i cittadini di fidarsi delle istituzioni mediche e sanitarie, di attuare la giusta profilassi e di evitare dove sia possibile le aggregazioni. L’igiene è il primo fattore: qualsiasi disinfettante a base alcolica è più che sufficiente per rendere il virus inefficace”.
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La quarantena è fondamentale, così come è importante affidarsi ai servizi: “Chi ritiene di avere contratto il virus o chi pensa di subirne i sintomi non vada direttamente al pronto soccorso ma chiami il 112 che potrà intervenire con le persone e i mezzi necessari per ridurre al minimo qualsiasi tipo di rischio”.
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