Siamo di fronte al secondo Paese per numeri di casi, dopo la Cina. In Corea del Sud intanto aumentano le misure di sicurezza per contenere il contagio.
Mentre in Italia si comincia a fare i conti con il Coronavirus, in Asia la situazione resta di allerta massima. E non solo in Cina, che continua a essere il centro nevralgico della attenzioni del mondo. Il nuovo focolaio più potente dopo quello cinese è quello che si trova in Corea del Sud. In questa nazione le cose continuano a essere molto gravi, anche per i numeri che emergono dal Governo nazionale. La situazione è peggiorata in maniera netta negli ultimi due giorni, con il numero di casi accertati che è schizzato alle stelle in maniera improvvisa.
Fino a un paio di giorni fa, infatti, i casi accertati di contagio in Corea del Sud erano appena 53. Nelle scorse ore, invece, l’ultimo bollettino diffuso dal Governo coreano parla di 433 persone infette dall’inizio dell’epidemia. A questa cifra potrebbero essere aggiunte altre 630 persone, ovvero quelle ancora a bordo della Diamond Princess. La nave da crociera che è ancora ferma a pochi metri dal porto di Yokohama, infatti, presenta una folta rappresentanza di coreani del sud. Così la Corea è diventato il più grande focolaio al mondo di Coronavirus, dopo la Cina.
Le autorità sanitarie della Corea del Sud hanno così lanciato un vero e proprio allarme. Anche perchè esistono tre casi di persone contagiate da fonti ignote e che negano di aver mai avuto contatti con persone di origini cinesi o di essere mai state in Cina. In particolare emerge il caso di una donna di 61 anni, alla quale è stata affibbiata la nomea di super-diffusore. La donna risiede a Daegu, grande città a sud-est del Paese e fa parte della setta dei Shincheonji. Dopo aver manifestato i primi sintomi ha continuato la sua vita in maniera regolare, cenando in pubblico e andando a eventi. Da qui la diffusione del virus per sua involontaria mano.
Quasi tutti i ben 380 casi delle ultime ore sono stati registrati a Daegu e nella vicina città di Cheongdo. Proprio nell’ospedale psichiatrico di questo centro abitato si sono registrate le uniche due morti per Coronavirus in Corea del Sud. Entrambe sono avvenute nei locali di un ospedale psichiatrico, che ora è stato messo in quarantena. Il Governo sud coreano ha intanto promesso l’applicazione di nuove misure forti e rapide per contenere l’espansione del contagio da Coronavirus. I sindaci di Daegu e Cheongdo hanno esortato i propri concittadini a non muoversi di casa, mentre i locali e i negozi hanno visto abbassare le proprie saracinesche fino a data da stabilirsi.