Coronavirus, le aziende hanno espressamente chiesto a tutti i dipendenti a rischio di restare a casa. E intanto primi due decessi in Veneto e Lombardia
Il coronavirus fa sempre più paura. Dopo i numerosi casi verificatisi tra Lombardia e Veneto, le aziende prendono le prime misure preventive. Da stamane, infatti, gli uffici del personale di Eni, Snam e Saipem stanno contattando i propri dipendenti residenti in provincia di Lodi, e considerati a rischio. L’invito è quello di restare a casa ed evitare contatti sociali.
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Coronavirus, aziende: smart working e protezione sedi aziendali per arginare l’epidemia
A partire da lunedì 24 febbraio partiranno ulteriori misure preventive per arginare il diffondersi dell’epidemia nei luoghi di lavoro. Tra le possibili soluzioni c’è quella del lavoro agile o smart working, ma potrebbe essere adottato anche il congedo con permesso retribuito. Verrà fatta particolare attenzione alla protezione delle sedi aziendali. Maggiori saranno i controlli agli accessi, sia per quanto riguarda l’ingresso di visitatori, sia per i fornitori provenienti da comuni a rischio.
Nel frattempo, nelle ultime ore sono state segnalate le prime due morti. Si tratta di Adriano Trevisan, 77 anni, ex muratore di Vo’ Euganeo (Veneto) e di Giovanna Carminati, 76 anni, residente a Casalpusterlengo (Lombardia). Quest’ultima, aveva tuttavia una serie di patologie. Non si sa ancora, quindi se effettivamente sia morta di coronavirus o a causa di altre situazioni.
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