La ragazza che ha minacciato Mario Balotelli si scambiava messaggi con il suo legale. Lo stesso avvocato dice che si trattava di una semplice battuta.
Si arricchisce di nuovi particolari la vicenda che sta avendo come protagonista Mario Balotelli. L’attaccante attualmente in forza al Brescia è finito sotto il ricatto di una ragazza, che vorrebbe incastrarlo per una presunta violenza sessuale. E nelle ultime ore, nel corso delle indagini svolte dalla Procura di Vicenza, sarebbe emersa anche una chat tra la stessa ragazza e il suo legale. Roberto Imparato, nello scambio di messaggi con la sua assistita, avrebbe espresso soddisfazione per lo svolgimento di questa operazione da parte della ragazza, che stava portando via una buona quantità di denaro a Balotelli.
Tanto che, scorrendo la chat, si legge un chiaro messaggio da parte di Imparato, rivolto alla ragazza. “Ci facciamo una Ferrari gialla e una blu“, scrive l’avvocato, facendo riferimento al soldi che i due avrebbero guadagnato. In particolare Imparato avrebbe chiesto a Balotelli di versare 100mila euro per non rendere nota la vicenda della presunta violenza sessuale. Anche perchè all’epoca dei fatti la ragazza coinvolta aveva 16 anni, con la vicenda avvenuta a settembre del 2017. Il rapporto si sarebbe consumato durante una serata svolta a Nizza, con i due che si sarebbero incontrati nella discoteca High Club.
“Io piangevo, secondo te perché piangevo? (…) Che poi ti dicevo sempre di smetterla, di smetterla, di smetterla e non ce la facevo“, dice la ragazza nel corso di una telefonata con l’attaccante azzurro. Nel corso di questa conversazione si sentirebbe SuperMario dire “la terza volta ho visto che ti faceva male e ho smesso“. Ma nella chat tra la ragazza e il suo legale, si leggono chiaramente messaggi con toni trionfalistici da parte di quest’ultimo. “Imparato 1 – Balotelli 0. Registrato per venti minuti. Voglio una Ferrari gialla… e una blu. Confessione piena. Devo pensarci, è delicatissimo“. L’ultimo messaggio è riferito al fatto che la ragazza gli aveva chiesto cosa intendesse fare con la suddetta registrazione.
Imparato si lascia sfuggire una frase, “abbiamo fatto cento prove, lei è un’attrice nata“. Questa è finita al vaglio degli inquirenti, nel corso di ben tre inchieste aperte su questo caso. La prima è in corso a Vicenza per l’estorsione fatta dal legale nei confronti di Balotelli. La seconda è condotta dalla Procura per i minori di Venezia, visto che anche la ragazza è sotto accusa per il ricatto. La terza inchiesta è quella di Brescia, con i giudici che stanno indagando sulla presunta violenza sessuale perpetrata da Balotelli. Ma i messaggi che la ragazza si scambiava con Imparato rischia di far cadere tutte le accuse nel nulla.
Ma cosa dice Roberto Imparato di questi messaggi che rischiano di mettere nei guai lui e la sua assistita? “Era una battuta – dice ai colleghi del Corriere della Sera – . Io e la cliente eravamo disposti a chiudere transando tra i 60 e i 100 mila euro. Balotelli ne offrì 30 mila. Sono accordi che si fanno per evitare alle vittime il peso di un processo. I soldi spettavano a lei e il mio onorario non bastava a comprare il cerchione di una Ferrari. Avevamo bisogno di una confessione e solo lei poteva ottenerla. Intendevo dire che aveva gestito bene le emozioni, spingendolo a parlare di quella notte“.
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