Un ragazzo ha aggredito un muezzin: l’aggressione in una moschea di Londra. Il religioso, 70 anni, non è in pericolo di vita. Arrestato immediatamente l’aggressore.
Attacco in una moschea a Londra: potrebbe trattarsi di una aggressione a stampo razzista, anche se al momento la matrice dell’azione non è stata specificata dalle autorità. Un ragazzo è penetrato all’interno del luogo di culto e si è avventato con un coltello contro un muezzin di 70 anni. L’aggressore, bianco e di razza caucasica, almeno stando alle prime dichiarazioni ufficiali, ha ferito il musulmano al collo. L’aggressione si è verificata verso le 15 ora locale: il muezzin è stato trasportato subito in ospedale. Non sarebbe in pericolo di vita, almeno secondo la polizia londinese. L’aggressore invece è stato subito bloccato e quindi arrestato dalla polizia per tentato omicidio.
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Ancora non appaiono chiari le ragioni né il movente del gesto. Massimo riserbo anche sulle generalità dell’arrestato: la polizia londinese al momento si limita a parlare di “indagini in corso”. Secondo le testimonianze, in particolare quella di Murshid Habib – testimone oculare, che ha anche fotografato l’aggressore per poi postarlo sui social – l’arrestato sarebbe “un terrorista e razzista bianco”. Nonostante questa dichiarazione , rilasciata a caldo, la polizia escluderebbe al momento la pista terroristica.
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Sulla vicenda è intervenuto il premier britannico Boris Johnson, che si è detto “profondamente dispiaciuto da ciò che è accaduto alla London Central Mosque. È terribile, specialmente in un luogo di culto. I miei pensieri vanno alla vittima e tutte le persone colpite”. La moschea di Regent’s Park, detta anche London Central Mosque, è stata costruita nel 1977. E’ tra le moschee più importanti della capitale britannica e ospita fino a 5mila fedeli. Sorge sull’area che il re Giorgio IV donò alla comunità musulmana in cambio di quella ceduta da re egiziano Faruk ai britannici per la costruzione di una cattedrale anglicana al Cairo.