Sarebbe tedesco Tobias Rathien, l’uomo che ha commesso una strage a Hanau, nell’Assia tedesca, dove ieri sono state uccise 11 persone in due locali di narghilè.
È la Bild on line a pubblicare per prima la nazionalità dell’autore del massacro, poi trovato morto nel suo appartamento. In uno scritto ritrovato dagli inquirenti, l’uomo rivela di avere un movente politico e di aver agito spinto dall’odio per alcuni popoli che andrebbero “annientati”.
Il Killer
La Bild fa per prima il nome del presunto killer: Tobias Rathien, estremista di destra, 43 anni. Secondo il tabloid tedesco avrebbe lasciato un messaggio in cui rivendicava l’attentato e un video, nei quali sostiene la necessità di «vernichten», annientare, «alcuni popoli ed etnie che non possiamo più espellere dalla Germania».
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L’attacco si sarebbe svolto in due momenti. I primi colpi, otto o nove secondo testimoni oculari, sarebbero stati sparati al Midnight, un bar shisha nel centro della città. Gli stessi testimoni hanno riferito di aver visto almeno un corpo senza vita a terra. Subito dopo l’autore (o gli autori) si sarebbe diretto in auto verso il quartiere di Kesselstadt, nella periferia occidentale di Hanau, dove sarebbero stati esplosi altri colpi in un altro locale dove si fuma il narghilè, l’Arena Bar & Cafe. Anche qui ci sarebbero stati morti e feriti. Voci su una terza sparatoria nella zona di Lamboy, questa tuttavia senza vittime, non sono state confermate.
Le dichiarazioni
Klaus Caminsky (SPD), sindaco della città di 96mila abitanti, ha detto di “non riuscire a immaginare una serata peggiore di questa”. Il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, parla in un tweet di “orrendo crimine” ed esprime il suo cordoglio alle famiglie delle vittime.
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“Al momento non ci sono indizi su complici” fa sapere un tweet ufficiale. Secondo Bild il padre dell’attentatore sarebbe stato portato via dalle forze speciali dallo stesso edificio.