Il test del Dna conferma: il corpo ritrovato è di Speranza Ponti

È di Speranza Ponti, la donna trovata senza vita il 31 gennaio tra le sterpaglie di Monte Carru, il corpo ritrovato. Lo conferma il test del Dna eseguito dal Ris di Cagliari e voluto fortemente per dare risposte definitive. La salma non sarà restituita ai familiari prima di una settimana

Speranza Ponti con il compagno Massimiliano Farci, accusato di omicidio volontario

Il test del Dna eseguito dal Ris di Cagliari conferma: è Speranza Ponti la donna trovata senza vita il 31 gennaio tra le sterpaglie di Monte Carru. L’accertamento è stato richiesto dalla pm Beatrice Giovannetti, ma è in realtà un atto dovuto per via delle condizioni del cadavere. Infatti tutto portava a ritenere che si trattasse della donna, visti i suggerimenti e le indicazioni fornite dal compagno, Massimiliano Farci, 53 anni, autore del delitto. Il corpo è stato effettivamente ritrovato tra le sterpaglie, come confessato dall’uomo nelle scorse settimane.

L’uomo era già stato condannato all’ergastolo nel 1999 per l’omicidio di Renato Baldussi, ma da alcuni anni in regime di semi-libertà per buona condotta. Ora è accusato di omicidio volontario, occultamento di cadavere, furto e utilizzo indebito del bancomat di Speranza. Farci, che è difeso dall’avvocato Daniele Solinas, ha sempre sostenuto di aver trovato la donna suicida in casa la sera del 6 dicembre e di averla soltanto trasferita nella collinetta che lei amava. Una ipotesi che non convince l’accusa, pronta a chiedere il massimo della pena, dimostrando la volontarietà dell’occultamento e, soprattutto, dell’omicidio volontario.

Probabilmente giocherà un ruolo importante ai fini dell’indagine l’esito degli accertamenti dei Ris sull’auto di Farci. Al contempo, ulteriori approfondimenti verranno fatti nella pizzeria Sergio’s di via XX settembre che gestiva insieme a Speranza. E nella casa in cui vivevano, probabile luogo di indizi. Tutto il materiale deve ancora entrare in possesso degli inquirenti, che valuteranno se far ispezionare anche l’abitazione dei genitori del presunto omicida, sotto sequestro dal 30 gennaio scorso.

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I funerali di Speranza slitteranno a marzo

La restituzione della salma ai familiari, determinati a costituirsi parte civile con l’avvocato Stefano Carboni, non avverrà prima della settimana prossima. E’quanto si apprende dalle ultime ore, fulcro di indagini e aggiornamenti decisivi. Quanto ai funerali previsti nella parrocchia di Uri, non si celebreranno prima di marzo.

L’ultimo saluto alla sfortunata donna avverrà, dunque, ad Uri, dove vive la famiglia Ponti. Si terrà una messa nella chiesa di Nostra Signora di Paulis. Uno slittamento dovuto ad accertamenti investigativi da effettuare sul corpo della vittima. Intanto, la comunità del paese ha invitato tutti i partecipanti che vorranno riunirsi in preghiera ad indossare qualcosa di rosso. E’ notoriamente il simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Un paio di scarpe, un foulard o dei guanti. “Basta un segno riconoscibile – come ricordato dai promotori dell’iniziative – per testimoniare la solidarietà alle vittime di brutalità e prepotenze”. La morte di Speranza Ponti ha scosso particolarmente gli abitanti della cittadina sarda.

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