Silvio Viale, ginecologo radicale, ha zittito il leader della Lega sul tema. “Solo il 2% delle donne ricorre a più aborti”, ha concluso. Polemiche anche dal Movimento 5 Stelle.
Continua a essere aspra la polemica che si è venuta a creare sulla situazione degli aborti in Italia. Soprattutto dopo le recenti esternazioni da parte di Matteo Salvini, il quale ha sollevato il consueto polverone. L’ex ministro dell’interno ha chiaramente parlato dei pronti soccorso come un vero e proprio bancomat per chi decide di abortire. E non sono mancate le reazioni al veleno, da parte di chi ha fatto notare l’errore di forma nelle dichiarazioni del leader leghista. In primis ci ha pensato Silvio Viale, ginecologo radicale che ha risposto al capo della Lega portando dei numeri e dei dati incontestabili.
“Il pronto soccorso non è la soluzione a stili di vita incivili, ci sono donne che lo fanno sei volte – dichiara Viale – . Solo il 2,3% delle donne fa 3 o più interruzioni volontarie di gravidanza e di solito sono anche quelle che hanno fatto più figli, mentre i 3/4 sono alla loro prima. Ridicola la polemica contro le donne straniere. Se è vero che fanno il 30% delle interruzioni, di cui il 40% dei Paesi dell’est, è altrettanto vero che il 22% dei nati ha almeno un genitore straniero. Condannare e punire le donne ed essere indulgenti con i maschi è tipico della misoginia. Quella misoginia ignorante che dieci anni fa faceva dire a Cota, che “la RU486 sarebbe marcita negli armadi”, e che oggi spinge Salvini a prendersela con il 2% delle donne, come male assolute“.
“Oggi al Sant’Anna di Torino – prosegue Viale – il principale ospedale italiano per la 194, la RU486 è utilizzata in oltre 2.000 casi, con le interruzioni mediche che hanno superato quelle chirurgiche. Ignorante era Cota e ignorante è Salvini, che non sa neppure che il segreto di legge e professionale tutela le donne. Se vi fosse una sanzione – conclude il ginecologo – , nessuna lo dichiarerebbe e devo dire crudamente a Salvini, che non rimangono delle tacche sull’utero a ricordo“.
Non si è fatta attendere la scia di polemiche attorno alle dichiarazioni di Salvini. A parlare è stata anche la deputata del Movimento 5 Stelle, Sarah Disabato: “La vera inciviltà è la sua affermazione. L’interruzione volontaria di gravidanza è un tema che va affrontato con serietà, non certo a beceri colpi di slogan e frasi ad effetto. Se la Lega intende mettere mano alla legge 194 lo dica chiaro e tondo, senza nascondersi dietro le provocazioni del suo leader. In tal senso è preoccupante il silenzio degli esponenti leghisti del Piemonte, ed in particolare dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi“.
Dunque è attacco totale nei confronti del leader della Lega per la sua recente uscita pubblica sull’aborto. Anche perchè, tra le altre cose, la giunta della regione piemontese a cui fa riferimento la pentastellata è a totale controllo del partito di Salvini. Giunta che, dal canto proprio, non ha preso alcuna posizione.
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