Il 20 febbraio è il giorno in cui si ricorda Sant’Eleuterio, Vescovo di Tournai. Eleuterio è, senza alcun dubbio, un nome oramai caduto in disuso ai nostri tempi ma una volta lo era eccome.
Tra i santi di nome Eleuterio è presente anche un Papa: si tratta del Vescovo di Roma che guidò la chiesa per circa quindici anni tra il 175 e il 189 dopo Cristo. Questo Papa viene ricordato il 26 maggio in qualità di martire, nonostante il non trascurabile fatto che non esiste alcuna prova storica che abbia un qualche valore di verità e che testimoni della sua vicenda. Detto questo, il giorno 20 febbraio si ricordano ben due santi che portano lo stesso nome: uno è, ovviamente, Sant’Eleuterio di Tournai, mentre l’altro è Sant’Eleuterio di Costantinopoli, un uomo di chiesa che ebbe lo straordinario merito di guidare la vita religiosa di Bisanzio in un periodo di tempo lungo ma, stando alle fonti oggi disponibili, non meglio precisato.
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Il Sant’Eleuterio di cui parliamo, però, è originario del Belgio e gode anche oggi di grande popolarità e devozione in vaste parti dell’Europa settentrionale. Le notizie più importanti della sua vita non ci arrivano da testi storicamente attendibili, ma da una biografia molto ampia e corposa redatta da San Menardo, che di Eleuterio era un coetaneo e amico fraterno fin dalla più tenera età.L’anno di nascita esatto di Eleuterio non è conosciuto: molto probabilmente, però, dovrebbe essere nato nel 456 e morto settantacinque anni dopo, ovvero nel 531. Quale che sia l’anno esatto di nascita, comunque, resta il fatto che visse in un momento storico molto particolare per la Francia (che allora veniva chiamata ancora Gallia) dell’epoca: in quel periodo il territorio gallico era una meta molto invitante per tutti i barbari che vivevano nelle terre vicine. Ad un certo punto, la Gallia venne presa di mira anche da re Clodoveo e dai suoi Franchi. Re Clodoveo, una volta iniziata l’invasione e conquistato un discreto numero di territori, fece di Tournai la città principale e capitale del suo nuovo regno. Il futuro santo venne nominato vescovo di quella città nel 484 dopo Cristo, e fu uno dei protagonisti (insieme ai vescovi di altre città galliche) della conversione del re alla religione cristiana.
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Ovviamente il lavoro più duro fu quello di convertire, oltre che il sovrano, anche i sudditi che il nuovo re aveva portato dalle sue terre. Questi erano infatti essenzialmente dei soggetti poco alfabetizzati, molto rozzi e per nulla disposti ad avere altre autorità da venerare al di fuori del loro unico e grande re. Convertirli alla fede in Dio e Gesù fu dunque impresa più che ardua, che però il vescovo della città svolse con grande pazienza e altrettanta competenza. Eleuterio riuscì infatti, come detto, a convertire il re e, di conseguenza, riuscì a fare breccia nei cuori dei franchi, i quali decisero di battezzarsi in massa intorno al 500 dopo Cristo per imitare re Clodoveo, che stava facendo lo stesso. L’onore di battezzare il re della nuova Francia non toccò però al vescovo Eleuterio, bensì a San Remigio. Di Sant’ Eleuterio resta oggi una sola reliquia, rappresentata dall’urna in cui sono conservati i suoi resti. Quest’urna si trova, ovviamente, nella cattedrale di Tournai, la quale è la meta prediletta da migliaia e migliaia di fedeli provenienti da tutto il nord dell’Europa e anche dal resto del mondo.