Il premier Giuseppe Conte è tornato a spostare l’attenzione sui problemi economici dell’Italia, per la cui situazione auspica di trovare una soluzione efficace: “serve una cura di cavallo”, dunque, che permetta una crescita reale anche in prospettiva europea.
“Mi prenderò qualche giorno per poi lanciare una cura da cavallo per il sistema Italia. Siamo in emergenza, e dobbiamo tutti lavorare, ciascuno chiaramente per le responsabilità che si assume in base al ruolo che ha. Dobbiamo ragionare come fossimo in emergenza, quando ragioniamo di emergenza riusciamo a coordinarci al meglio”. Queste le parole del premier Giuseppe Conte, dichiarate ai giornalisti mentre lasciava il Senato, dopo una mattinata dedicata all’informativa e al dibattito in vista del consiglio europeo sul bilancio 2021-27.
Leggi anche: Prescrizione: Pd contro Italia Viva, “Continua a votare con l’opposizione minando il governo”
Guarda qui: Antimafia: Morra, Gom reparto d’eccellenza che va tutelato “Siamo eccellenza, nessuna distrazione
L’Italia non può restare il “fanalino di coda” in Europa per la crescita
Secondo quanto dichiarato dal premier Conte, la situazione italiana attuale non sarebbe delle più rosee. I numeri, infatti, non permettono al Paese di crescere come dovrebbe, ed è per questo che sono fondamentali delle strategie volte a scongiurare l’ultimo posto per crescita in Europa.
“La notizia è che vi sorprenderemo perché nei prossimi giorni ci sarà una cura da cavallo per il sistema Italia. Adesso abbiamo fatto una ricognizione. Non possiamo essere il fanalino di coda, ci sono delle situazioni anche congiunturali, come il Coronavirus, le tensioni commerciali. Dobbiamo tutti lavorare per far crescere questo sistema“, sottolinea dunque Conte al termine della seduta al Senato.
Ma è altrettanto importante, però, tenere bene a mente che crescita non deve diventare sinonimo di compromesso. La proposta del Bilancio Ue proposta dal presidente Michel, in tal senso, “rimane comunque inadeguata”, dal momento che “l’Italia non è disponibile a compromesso ad ogni costo”. Questo perché, sempre secondo quanto dichiarato dal premier, “l’Italia è un contributore netto dell’Unione, e resta coerente con la risoluzione adottata da questo Parlamento nel dicembre scorso”.
Anche per questo, allora, “l’Italia chiederà una revisione a medio termine per il bilancio Ue“. Come ribadito dal premier durante la seduta al Senato, infatti, il nostro Paese “continuerà a sostenere il ripristino della revisione a medio termine del bilancio Ue indispensabile per adattare le situazioni attuali al futuro. Questa richiesta è stata avanzata anche dal Parlamento europeo ed è motivata anche dall’analisi che il governo ha fatto circa il finanziamento del bilancio pluriennale dell’Ue”.
In particolare, sul bilancio Ue 2021-27 rimane fondamentale una “modernizzazione del bilancio dal lato delle entrate”, poiché si ritiene “necessario introdurre nuove forme di finanziamento” tassando “grandi imprese del settore digitale, chi sfrutta le differenze tra i Paesi, e i grandi inquinatori”.