In meno di due giorni, sale a 385 il numero dei migranti recuperati dalle navi Sea Watch 3 e Ocean Viking. Nel caso sbarcassero in Italia, verranno effettuati controlli sul coronavirus.
Quattro salvataggi in appena 48 ore, quelli effettuati dalle Ong di Ocean Viking e Sea Watch. Come si apprende dalle fonti, ad essere stati recuperati sono 385 migranti, presi a bordo dopo essere stati soccorsi e recuperati da un “gommone in difficoltà”.
La loro imbarcazione di fortuna stava infatti imbarcando acqua, a circa 24 miglia dalla Libia. A dare l’allarme della situazione di pericolo è stato il centralino Alarm Phone, che ha raccolto il loro messaggio d’aiuto e avvisato tempestivamente tutte le autorità competenti.
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Richiesta del “porto sicuro” in Italia, pericolo coronavirus
Con ben quattro soccorsi portati a compimento con successo in appena 48 ore, sono ora 385 i migranti presi a bordo da due navi umanitarie. Nello specifico, 121 persone sono state portate in salvo dalla Sea Watch 3, mentre la nave Ocean Viking ha prelevato altri 92 migranti, per un totale di 264 persone a bordo della nave.
Al momento, però, nessuna delle due Ong ha ancora chiesto l’assegnazione di un porto all’Italia. Nel caso dovessero provvedere ad avanzare la proposta, tuttavia, tutti e 385 i migranti che sbarcheranno nel nostro Paese saranno sottoposti a tutte le misure preventive necessarie a seguito del pericolo da contagio da coronavirus.
Misure che, tuttavia, non potranno e non possono essere messe in pratica con tutti quei migranti che, invece, approdano sulle coste italiane, a Lampedusa o sulle coste siciliane, attraverso degli sbarchi autonomi, affidandosi a dei gommoni o barchini “fantasma”.
Carola Rackete è pronta a una nuova missione
In merito alla missione che ha come principio fondamentale la salvaguardia delle vite umane in mare, torna ad esprimersi anche Carola Rackete. Come dichiarato dalla stessa attivista, infatti, la ragazza sembra essere pronta a tornare sulle Ong per poter continuare a salvare i migranti in pericolo rimettendosi al timone della Sea Watch.
“Sono ancora sulla mailing list che viene usata in caso di emergenza“, ha infatti fatto sapere l’attivista tedesca durante un’intervista concessa all’agenzia di stampa Dpa. Ricordiamo che Carola era stata arrestata in Italia lo scorso giugno per aver forzato il blocco e aver fatto sbarcare 40 profughi a Lampedusa. Sebbene fosse stata poi rilasciata, il procedimento giudiziario a suo carico è però ancora in corso.