Ospite di Bruno Vespa nella trasmissione odierna di Porta a Porta, Matteo Renzi ha attaccato su tutta la linea il governo ponendo quello che ha tutta l’aria di essere un ultimatum.
L’ultimatum di Renzi
C’era grande attesa per la presenza di Matteo Renzi a Porta a Porta. Era stato lo stesso fondatore di Italia Viva a compattare i ranghi: “Visto che le televisioni non ci lasciano spazio sarò a Porta a Porta per raccontare le nostre idee e quali sono le nostre pregiudiziali”.
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Spaccatura insanabile
Detto fatto: la trasmissione conferma che la spaccatura tra Renzi e Conte è non solo evidente ma forse addirittura insanabile e he le condizioni che Renzi pone non sono derogabili e nemmeno trattabili. Definiamoli pure un ultimatum: “La nostra posizione non è mai cambiata” dice Renzi a proposito della questione prescrizione, la prima che ha incrinato i rapporti. “Forse è il PD che sta assumendo posizioni giustizialiste che non ci appartengono. Noi siamo e rimaniamo coerenti”. Alla domanda di Bruno Vespa, che chiede se la sfiducia individuale su Bonafede è possibile se la sua proposta non verrà ritirata, Renzi è chiarissimo: “Penso proprio che andrà così”.
“Non morirò grillino”
Quella con i cinque stelle non è un’alleanza: “Non morirò grillino, non siamo certo la sesta stella del Movimento Cinque Stelle – dice ancora Renzi – anzi non penso che il Conte Bis cadrà perché fondamentalmente sono un ottimista e spero prevalga il buonsenso. Di sicuro non morirò grillino ma non è che debba per forza accettare tutto negando la dignità e la coerenza di quello che penso. Non sono qui a buttare la palla in tribuna perché quand’anche cadesse il governo non si può votare fino all’autunno, quando mai nella storia si è votato. È addirittura presumibile pensare che almeno fino al 2021 non si voti. Siccome non si può votare per un impedimento tecnico, dico che è il momento di guardarsi negli occhi e pensare prima agli italiani e poi ai partiti”.
Il metodo Lines
“Sono molto colpito da come il PD ha inseguito i grillini. Ci sono due modi di far politica. Il primo modo è il modo Lines notte assorbe tutto. Quello di chi assorbe qualsiasi proposta fatta pur di mantenere la seggiola”. Renzi ha anche rilanciato sull’elezione diretta del premier, il cosiddetto ‘Sindaco d’Italia: “Tutti noi dovremmo darci una regolata – dice – e per primo io. Non credo che una persona da sola possa decidere tutto. Ma non credo neppure che in questa fase politica si vada avanti con questi equilibri. È maturo il tempo di dire che così non si va avanti. Io faccio un appello a tutte le forze politiche a Zingaretti, Di Maio, Crimi, Conte, Salvini, Meloni e Berlusconi. A tutti. Siccome così non si va avanti portiamo l’unico modello istituzionale che funziona, quello dei sindaci, a livello nazionale. Per me la soluzione è elezione diretta del presidente del Consiglio. La propongo con molta umiltà”.
Con quale governo fare le riforme
Per eleggere il sindaco d’Italia si parte dalle raccolte firme, ma serve una riforma: “La prima ipotesi per arrivarci è un modello Nazareno, in questo caso il governo Conte con il sostegno delle opposizioni. La seconda ipotesi è che ci sia un governo Maccanico. Ma la proposta di un Sindaco d’Italia è l’unica possibilità per uscire dalla melma”.
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Nessun giustizialismo
Renzi insiste sul fatto che la prescrizione debba cadere: “Ci sono stati giorni molto brutti, di polemiche inspiegabili. Noi siamo coerenti. È il Pd che è diventato giustizialista e ha cambiato idea. Bisogna pensare ai 1028 italiani che ogni anno vengono arrestati da innocenti. Ma non è solo la giustizia c’è una sorta di populismo in tutto il governo. Hanno provato a farci fuori dalla maggioranza, non ci sono riusciti. Hanno provato a mettere insieme i parlamentari ‘responsabili’. Forse la prossima volta invece di provarci farebbero meglio a riuscirci”.
No al reddito di cittadinanza
L’ultima stroncatura è per il reddito di cittadinanza che il governo Conte non solo considera intoccabile, ma addirittura da ampliare: “Il reddito di cittadinanza è un fallimento – chiude senza mezzi termini Renzi – se hai messo soldi per 2,3 milioni di persone e l′1,7% ha trovato lavoro e oggi Gaetano Scotto, mafioso, è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di cittadinanza, è un fallimento. Se Conte vuole davvero fare la cura da cavallo al paese, inizi ad abolire il reddito di cittadinanza e metta i soldi per il taglio delle tasse alle aziende”.