Inps versa contributi a una donna, la sua compagna era morta nel 2011

È la prima volta che Inps “dà ragione” a una coppia non legata da una unione civile. È bastato il testamento per far sì che i contributi venissero sbloccati.

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È stata presa in queste ore una decisione storica, da parte del Tribunale di Foggia. A essere coinvolte sono due donne, compagne nella vita ma non legate da una unione civile. Una delle due, purtroppo, è deceduta nel 2011, lasciando la sua compagna da sola. Per fortuna, però, i giudici del tribunale pugliese hanno deciso di assegnare la pensione alla donna ancora in vita, con tutti gli arretrati degli anni precedenti. È, come abbiamo detto, una decisione storica, in quanto è la prima volta che una unione non civile viene “premiata” con gli assegni pensionistici.

La vedova è riuscita dunque a ottenere la pensione di reversibilità per via della scomparsa della sua compagna. La notizia è legata più che altro al fatto che il Tribunale di Foggia ha riconosciuto un diritto a legami precedenti al 2016. Questo è l’anno limite, in quanto è quello in cui è stata approvata la legge Cirinnà legata alle unioni civili. In questo caso l’Inps non si è appellata, dando il via libera al versamento degli assegni in favore della vedova. La sentenza è stata resa definitiva, proprio dopo che l’Inps ha deciso di non ricorrere in appello.

Una grande vittoria per la coppia di fatto, non legata da unione civile – meteoweek.com

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È bastato, ai giudici foggiani, quanto era riportato nel testamento che la donna morta nel 2011 aveva redatto. Le due donne lo avevano firmato davanti a un notaio e in entrambi i documenti l’una era stata dichiarata erede totale del patrimonio dell’altra. Tra le altre cose, nel testamento si legge che le due compagne chiedevano di essere registrate in uno stato unico di famiglia. E così si è conclusa con un lieto fine la storia di Lilli Quitadamo e Maria Teresa Totaro, compagne nella vita pur non avendo mai optato per una unione civile.

Avevamo deciso di sposarci, in Spagna o in Germania. Teresa sarebbe andata in pensione due anni dopo“, ha ricordato la Quitadamo, parlando delle decisioni che avrebbero preso nel caso in cui non si fosse registrata la mprte della compagna. La morte della compagna, tra l’altro, è avvenuta in circostanze a dir poco tragiche. Lilli Quitadamo, infatti, è morta durante una risonanza magnetica che stava svolgendo presso l’ospedale Casa sollievo della sofferenza.

Gli assegni che sono stati riconosciuti alla sua compagna rimasta vedova, dal Tribunale e con l’avallo di Inps, rappresentano una vittoria per le coppie di fatto.

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