Il mistero sulla morte di Nino Agostino, ucciso nel 1989 insieme con la moglie incinta, continua dividere familiari, giudici e poliziotti. “Ho distrutto una freca di carte” – disse l’agente Guido Paolilli.
Di Ida Castelluccio e Nino Agostino resta il sorriso in una foto del loro matrimonio. E resta il forte ricordo nei cuori dei familiari che mai hanno abbandonato la battaglia per conoscere la verità sull’omicidio dei due giovani. Ida era incinta quando fu uccisa. “Furto di verità”. È l’accusa che i familiari dell’agente Agostino, ucciso il 5 agosto 1989 insieme alla moglie, Ida Castelluccio a Villagrazia di Carini, rivolgono all’ex poliziotto Guido Paolilli, fu indagato per favoreggiamento aggravato in un’inchiesta che ancora non conosce la parola fine. Il Procedimento a carico del poliziotto è ormai archiviato e chiuso per prescrizione. Ma il padre e le sorelle della vittima non si arrendono e chiedono in sede civile 50 mila euro a Paolilli che, secondo loro, avrebbe depistato le indagini distruggendo documenti relativi al caso.
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Oggi Paolilli è comparso davanti al giudice civile di Palermo per rispondere di una frase
intercettata durante l’indagine: “Ho distrutto una freca di carte”, una massa di carte diceva al figlio durante una trasmissione tv in cui si parlava del delitto e non sapendo di essere intercettato. Oggi però si è giustificato sostenendo che si trattava di vecchi documenti che nulla avevano a che fare col caso. Il magistrato deciderà nelle prossime settimane se approfondire l’istruttoria o emettere la sentenza. C’era anche il padre di Agostino all’udienza, da anni cerca di sapere cosa sia accaduto al figlio. Per l’omicidio sono indagati i boss Nino Madonia e Gaetano Scotto, e Francesco Paolo Rizzuto, amico della vittima, accusato di favoreggiamento.
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La procura aveva chiesto per tutti l’archiviazione, ma la procura generale ha avocato l’indagine e notificato ai tre l’avviso di conclusione dell’inchiesta che precede la richiesta di rinvio a giudizio. In uno dei decreti di archiviazione a carico di Paolilli il gip scrisse: “Le risultanze istruttorie dimostrano come l’indagato abbia contribuito alla negativa alterazione del contesto nel quale erano in corso di svolgimento le investigazioni inerenti all’omicidio di Antonino Agostino e Ida Castelluccio”. E poi che Paolilli “non ha offerto interpretazioni alternative” su quella “gravissima affermazione”, ed anzi, “con dichiarazioni palesemente irricevibili”, ha negato di averla mai resa. Versione che oggi, improvvisamente, è cambiata.
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