È bloccata nel porto di Genova dal 3 febbraio scorso con il sospetto di avere a bordo un grande carico di armi: si tratta del cargo libanese Bana ed è al centro di un vero e proprio intrigo spionistico internazionale che sembra rubato alla sceneggiatura di un film.
Il Bana arriva a Genova il 3 febbraio e come tutti i cargo provenienti dal nord Africa o da zone di guerra è stato segnalato come ‘sensitive’, ovvero una nave il cui carico potrebbe nascondere qualcosa. Non solo: a bordo della nave sarebbero presenti alcuni militari turchi, armati fino ai denti, che sorvegliano la stiva e alcune delle cabine.
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Il primo sopralluogo degli uomini della dogana genovese, chiamati a verificare tutto di una nave in arrivo, carico, fogli di carico, bolle, equipaggio ed eventuali passeggeri, aveva creato più di un riserbo. D’altronde il Bana non è nuovo alle cronache del porto genovese che nel corso degli anni ha ospitato davvero navi sospette di ogni tipo. La nave libanese fa tradizionalmente la spola tra la Turchia e la Libia e il suo arrivo a Genova era già stato annunciato all’inizio del mese quando la dogana stava interessandosi insieme agli uomini della Divisione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della nave saudita Bahri Yambu, anch’essa prevista in Liguria con un carico sospetto diretto alla guerra in Yemen. Inspiegabilmente però la nave saudita cambia programmi e il suo arrivo a Genova previsto per sabato viene posticipato.
In compenso ecco la Bana, soprannominata dai portuali genovesi “o arsenâ”, l’arsenale, perché in più di un’occasione è stata oggetto di fermi e di sequestri.
Nella stiva caricata a Mersin ci sarebbero jeep blindate, mezzi pesanti e cingolati. La nave, che doveva effettuare una breve sosta tecnica per qualche sbrigativa operazione di sbarco è stata bloccata. Il suo comandante, il libanese Jouseff Tartiussi, 55 anni, è stato arrestato. Dovrà chiarire origine e missione del viaggio, tipologia del carico con tutta la sua documentazione e l’identità dei militari a bordo alcuni dei quali apparterrebbero ai servizi segreti turchi. La Bana proprio come la Bahri Yambu andrebbe a rifornire di armi gli eserciti più o meno regolari che tra nord Africa, Siria e Yemen gestiscono guerre di cui si parla poco.
Il comandante dovrà rispondere di traffico internazionale di armi ed è stato trasferito in una località protetta dove sarà sorvegliato H24 e interrogato. Il primo colloquio avrebbe già portato alle prime ammissioni. Sulla Bana ci sarebbero mitra, razzi, cannoni, artiglieria leggera, mine anticarro e alcuni mezzi blindati per le incursioni a terra. La nave è sotto sequestro.
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Non è certo la prima volta che a Genova accadono sequestri di armi clamorosi con blocchi che sono durati addirittura anni. Famoso fu il caso della Zanoobia, la nave dei velenti. Un cargo liberiano, bloccato con un carico di merci radioattive solo dopo decine e decine di soste sotto la Lanterna..
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