Il magnate di Amazon stanzia una cifra da record per sostenere le iniziative a impatto zero. Ma ci sono anche le critiche perché la sua compagnia inquina comunque troppo…
L’emergenza per l’ambiente scatenato negli ultimi anni e culminato con il successo di posizioni forti come quella della giovanissima attivista svedese Greta Thunberg, ha convinto molte personalità estremamente influenti del pianeta a fare la propria parte. Tra questi anche imprenditori di enorme successo come il magnate di Microsoft Bill Gates o Jeff Bezos che dal nulla con Amazon è diventato l’uomo più ricco del pianeta.
Molti in realtà sostengono che tutto questo interesse sia motivato dal fatto che le imprese che guidano in fondo hanno favorito un processo di globalizzazione di abbattimento dei costi che è gravato moltissimo sul pianeta e che queste iniziative siano un modo agevole per ripulire la propria immagine di fronte all’opinione pubblica, più che l’ambiente.
Da tempo Bill Gates ha investito moltissimi soldi in Heliogen, una start up che sta cercando di portare il concetto di energia solare su un altro livello. Nel deserto della California ha fatto installare centinaia di specchi motorizzati che convergono su un punto di raccolta, in cima a una torretta, tutta la luce che riescon a raccogliere. In questo modo è riuscito a raggiungere i 1000 gradi producendo un flusso di energia costante e a basso costo.
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Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon, ha invece annunciato sul suo account Instagram il lancio del ‘Bezos Earth Fund’. Un investimento da dieci miliardi di dollari per sovvenzionare progetti destinati a invertire gli effetti dei cambiamenti climatici e finanziare ricerche, associazioni ambientaliste e organizzazioni non governative. Un sacco di soldi. Mai nessun altro ha deciso di investire così tanto denaro nell’ambiente.
Bezos in passato era stato attaccato per il modo in cui Amazon confezionava i suoi pacchi: troppa plastica. In quell’occasione aveva chiesto ai propri manager di ridurre al 10% gli involucri di plastica, ormai utilizzati quasi esclusivamente per motivi di sicurezza per pacchi ‘particolari’ e confezionare tutto con carta e cartone. Stavolta Bezos ha voluto rispondere in modo pratico alla richiesta dei suoi 300 dipendenti che costituiscono il panel interno all’azienda per le iniziative umanitarie.
Ma Amazon è cresciuta troppo in troppo poco tempo e questo ha indubbiamente anche dei costi ambientali: il magnate avrebbe voluto puntare su droni e vettori a emissioni zero per le consegne, ma questi progetti richiederanno tempo. Nel frattempo, la compagnia ha annunciato che arriverà a ratificare il raggiungimento delle emissioni zero solo nel 2040.
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Amazon di fatto è un grande produttore di gas serra: secondo la piattaforma online ‘Climate Watch’, i 44,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente prodotta ogni anno da Amazon rappresentano poco più del 10% delle emissioni annue totali della Francia.
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