Un turista di 76 anni di Cortina è deceduto ieri per le ferite riportate dopo una brutta caduta sugli sci.
Passione fatale
Si chiamava Alfredo Marconi, aveva 76 anni e a dispetto dell’età era uno sciatore esperto e provetti: “Non avrebbe mai potuto rinunciare alle sue vacanze sulla neve” dicono commossi i suoi amici che condividevano con l’uomo molti anni di escursioni sulla neve, in particolare sulle Dolomiti.
Sciatore esperto
Alfredo Marconi era arrivato in Val Gardena da qualche giorno: conosceva a menadito le piste di tutto il comprensorio che frequentava da diversi anni. Era un affermato imprenditore molto conosciuto in tutta la Toscana ma anche in Val Gardena. La passione per gli sci e per lo sport in genere era una costante della sua vita. Ieri mattina, in condizioni di innevamento e di visibilità buone, l’imprenditore aveva scelto di fare qualche discesa sulla Saslong, la mitica pista che fa parte anche del calendario della Coppa del Mondo di sci.
La caduta sul Saslong
Una pista nera molto difficile e selettivo che però aveva già percorso un’infinità di volte. Alle 10.30 scatta l’allarme: Marconi viene raccolto incosciente ai piedi del Ciampinoi, il gate di partenza della pista in quota. Sono evidenti le tracce di un trauma e di una violenta botta alla testa. Gli amici e i familiari che erano con lui danno l’allarme, arrivano immediatamente i soccorsi con le motoslitte e quello che si ipotizza in un primo momento è che a farlo cadere sia stato un malore.
Decesso quasi immediato
In realtà solo in un secondo tempo si intuisce che è stata una banale caduta a fargli perdere l’equilibrio. La botta alla testa e al volto, nonostante il casco indossato regolarmente è stata violentissima. Viene allertato anche l’Elisoccorso ma non c’è niente da fare. Prima ancora del trasferimento a Bolzano, i medici del pronto intervento dichiarano il decesso.
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Un’altra tragedia in famiglia
La scomparsa di Alfredo Marconi ha colpito in modo molto profondo la comunità cortonese: l’uomo era proprietario di una importante concessionaria. Dopo la drammatica scomparsa di suo figlio, morto in un incidente motociclistico nel 2008, Alfredo Marconi si era rifugiato nell’affetto degli amici e nel sociale: aveva attivato una fondazione benefica in memoria del figlio – Gli amici di Simone – e lavorava moltissimo con i randagi. Una passione quella per gli animali che condivideva proprio con il figlio.