Una parte degli americani a bordo della Diamond Princess in volo verso gli Stati Uniti. Anche Hong Kong e Taiwan studiano un piano simile. Riunione in corso a Canberra.
Il Coronavirus continua a portare gravi conseguenze anche su quella che è diventata la nave simbolo dell’emergenza. La Diamond Princess continua a restare sulle acque, poco distanti dal porto di Yokohama in Giappone. E i Governi di tutto il mondo si stanno attrezzando per provare a prelevare i propri connazionali dalla nave da crociera, o almeno quelli non infetti. Ecco allora che gli Stati Uniti sono stati tra i primi a muoversi, tanto da portare via una parte degli americani presenti a bordo. Almeno per il momento, sono in 14 ad aver lasciato la nave grazie a un volo charter.
Ma arrivano ulteriori novità per quanto riguarda i nostri connazionali a bordo della nave. Il capo dell’Unità di Crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, è intervenuto durante la trasmissione di Raitre “Agorà”. Durante il suo intervento ha svelato che un nostro connazionale potrebbe aver contratto il virus durante il suo soggiorno sulla Diamond Princess. L’italiano è sposato con una donna americana e sarebbe già stato evacuato dagli Stati Uniti per riportarlo sulla terra ferma, dove verrà sottoposto a nuovi test.
Sono in totale 300 i cittadini americani a bordo della Diamond Princess, e 14 di questi sono già in volo verso la terra natale. Ma per loro sarà necessario, con ogni probabilità, ricorrere alla quarantena a causa della positività ai test. In tal senso è arrivata una nota redatta dal Dipartimento di Stato, insieme al Dipartimento della Sanità degli Stati Uniti. “Queste persone sono state trasferite in modo rapido e sicuro in un’area di contenimento a bordo dell’aereo, secondo i protocolli standard“, si legge nel comunicato. A breve si scoprirà il loro destino.
Ma non solo gli Stati Uniti si sono attrezzati per riuscire a prelevare i propri connazionali dalla nave da crociera. Anche l’Italia ha deciso di muoversi per consentire alla gente del nostro Paese di lasciare l’imbarcazione. E altri voli di Stato si stanno muovendo anche da Australia, Canada, Corea del Sud, Hong Kong e Taiwan. Ricordiamo che la Diamond Princess contiene, fin dal giorno in cui si è scoperta la diffusione dell’epidemia del Coronavirus, ben 3.700 persone. 355 di queste sono risultate positive ai test sul virus e sono ricoverate in ospedale, dopo essere state trasportate fuori dalla nave.
Le istituzioni australiane si stanno riunendo a Canberra dove tra ieri e oggi si è tenuto il comitato nazionale di sicurezza del governo. Si sta cercando di elaborare un piano di evacuazione, che prevede un sopralluogo già effettuato a bordo della Diamond Princess. Il Canada ha deciso di allestire un volo charter per far sbarcare dalla nave e cercare di riportare a casa i 255 connazionali a bordo. Anche Hong Kong e Taiwan, come detto, stanno preparando un simile piano di evacuazione. Nel primo caso si hanno 300 cittadini a bordo, di cui 11 risultati positivi ai test. Per quanto riguarda Taiwan, la conta è di una ventina di connazionali, mentre 14 sono i sud-coreani.
In quest’ultimo caso, l’agenzia nazionale Yonhap ha fatto sapere che tutti loro verranno riportati in patria, compresi i cinque membri dell’equipaggio. Tutti e 14 i coreani del Sud dovranno essere messi in quarantena aggiuntiva per due settimane
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