La Squadra Mobile di Forlì ha arrestato un uomo ottantenne: maltrattava la moglie da diversi anni. La donna, settantadue anni, era affetta da demenza e subiva aggressioni da circa trent’anni, così come ricostruito dagli inquirenti
Un uomo di ottanta anni è stato arrestato dalla mobile di Forlì poichè maltrattava la moglie. Da diversi anni, forse una trentina, vessava e picchiava la consorte anche con l’ausilio di strumenti pericolosi. L’arresto è stato ratificato in quanto l’uomo è considerato responsabile di maltrattamenti e lesioni aggravate sulla moglie di 72 anni, affetta da demenza. Secondo gli investigatori, anche grazie a filmati, l’uomo era solito, quasi ogni giorno, colpire la donna con schiaffi, calci e anche forchettate.
Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata dalla sorella della 72enne che aveva notato segni di traumi ed ecchimosi. Grazie alla segnalazione, è stato appurato che l’uomo l’aveva via via “soggiogata fisicamente e psicologicamente” – come si evince dal rapporto – rendendola di fatto, hanno detto gli investigatori, “sua schiava”, obbligata a chiedere il permesso anche per bere un bicchiere d’acqua. A causa dell’aggravarsi della demenza la donna – che non godeva di un buono stato di salute e dal lunedì al venerdì veniva giornalmente assistita in un centro per anziani a Forlì – è stato possibile accertare le lesioni. Si recava nel centro, ma al suo ritorno a casa riprendevano le violenze.
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L’irruzione che ha portato all’arresto
La segnalazione, e l’ausilio delle telecamere, hanno permesso di smascherare l’uomo. Un matrimonio partito nel 1975, ma solo adesso sono venute alla luce le barbarie cui si rendeva protagonista l’anziano. Proprio durante l’ennesima aggressione documentata da un video la Polizia ha fatto irruzione bloccando l’uomo mentre stava colpendo la moglie al capo con una forchetta. La donna è stata affidata ad una struttura assistenziale, mentre l’ottantenne che nega ogni responsabilità è stato posto per ragioni di età ai domiciliari dopo la convalida di arresto.
Secondo le prime ricostruzioni, a maggio del 2018 si è manifestata la patologia della donna: la necessità di portarla in una struttura adatta alle sue esigenze ha sempre trovato l’opposizione del marito. Secondo la polizia la contrarietà era dovuta al fatto che l’uomo, avendo la moglie vicino, avrebbe potuto gestirne al meglio risparmi e pensione.