La Roma di Virginia Raggi: stazioni chiuse per la manutenzione degli impianti, come Cornelia, altre che sono state riaperte solo parzialmente dopo mesi di lavori, come Barberini transitabile solo in uscita dopo 319 giorni di fermo totale. Era abbastanza? No, non basta: ora arriva anche il “numero chiuso” come nelle Università d’élite. Nella Roma di Virginia Raggi c’è il contingentamento degli utenti sulle banchine delle stazioni metro.
E’ successo davvero: è passato quasi un anno e mezzo dal tragico incidente sulla scala mobile della fermata Repubblica, quando oltre venti tifosi russi del Cska Mosca, nella Capitale per la partita di coppa con la Roma, rimasero contusi dopo essere stati travolti dagli ingranaggi dell’impianto. Da allora solo un calvario di guasti e incidenti che stanno martoriando la metro capitolina.
Ieri erano 15, oltre a Cornelia e Battistini, le stazioni con problemi tecnici: accessi chiusi in piazza Vittorio, Porta Furba e Baldo degli Ubaldi. quest’ultima reduce da lavori di manutenzione straordinaria. C’erano scale mobili fuori servizio a Battistini, Cipro e Spagna. E dopo il crollo di un gradino della scala mobile alla fermata Furio Camillo domenica scorsa l’Atac, per timore di altri cedimenti, ha deciso di limitare gli accessi per non sovraccaricare i tre impianti ancora funzionanti della stazione sull’Appia.
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Una disposizione del direttore d’esercizio delle linee metro A e B Giovanni Battista Nicastro spiega che «sarà possibile far accedere in banchina solo 450 persone, corrispondenti a circa metà di una banchina o un quarto di due banchine». Il numero di persone in banchina viene monitorato attraverso le telecamere. Superata la soglia fissata, si procede alla chiusura dei varchi: gli altoparlanti altoparlanti avvisano che l’ingresso è vietato fino allo sfollamento delle banchine.
La limitazione durerà fino alla conclusione dei lavori di riparazione della scala mobile. Nel caso andasse fuori uso un’altra scala mobile, la stazione Furio Camillo sarà chiusa completamente.
Ma il contingentamento degli ingressi in stazione non riguarda solo questa stazione: da tre settimane è operativo un provvedimento per limitare il flusso dei passeggeri nelle ore di punta nella stazione San Giovanni. Anche qui il problema sono le scale mobili. Uno degli otto impianti, infatti, è guasto e l’azienda vuole evitare che gli altri si sovraccarichino.
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Le operazioni di contenimento dei flusso passeggeri saranno attivate tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 7,30-10 e 16,30-20, «al fine di regolare l’accesso alle scale mobili in discesa ed evitare l’accumulo di viaggiatori in prossimità delle stesse». La limitazione dei flussi viene effettuata «attraverso l’apertura e la chiusura dei tornelli, fermando i viaggiatori prima dei varchi per consentire l’accesso ordinato alle scale mobili in discesa»