Coronavirus: no di cinque paesi all’attracco della Westerdam | Psicosi o cautela?

È forte la polemica sulla vicenda della Westerdam, la nave da crociera in navigazione per dieci giorni dopo che cinque paesi avevano negato l’accesso ai porti. Ora è in Cambogia.

Fanno festa i passeggeri della Westerdam che sbarcano dopo 15 giorni (Photo by TANG CHHIN SOTHY/AFP via Getty Images)

Una nave alla deriva

Si chiama Westerdam ed è una lussuosa nave da crociera della Holland America Line, ospita 1500 persone che avevano acquistato una crociera sui mari d’Oriente a prezzo notevole. Una crociera rovinata più che dal coronavirus dalla sua psicosi. Partita da Hong Kong il primo febbraio, la Westerdam ha cercato di rispettare il suo piano di navigazione. Inutilmente: ben cinque paesi hanno negato l’accesso ai porti. Il Giappone, già alle prese con il problema rappresentato dalla Diamond Princess e poi ancora Guam, Filippine, Taiwan e Thailandia.

Due settimane in mare aperto

Ci sono voluti quindici giorni di navigazione al risparmio prima di riuscire ad attraccare in Cambogia. Un vero e proprio incubo per le 1500 persone a bordo che non sono mai potute scendere dalla nave. E se il lusso e le provviste non mancavano, è mancata la comunicazione e anche la possibilità di scendere a terra e di chiamare casa, tranquillizzando i parenti.

Crocieristi in ostaggio

Ostaggi del virus i croceristi sono stati calmati con tornei, offerte speciali, giochi sociali, spettacoli extra e molto cibo, l’unica cosa che a quanto pare non mancava a bordo anche se cominciava a registrarsi qualche problema di nafta. Poi finalmente l’OK del governo cambogiano che ha consentito l’attracco.

La Cambogia dà l’OK all’attracco

Il primo ministro cambogiano Hun Sen, fresco di un viaggio di lavoro in Cina, ha deciso di autorizzare l’approdo della Westerdam nel porto di Sihanoukville, nel sud del paese: “Il nostro vuole anche essere un gesto simbolico – ha detto Sen – il virus si sconfigge anche con il buon senso e la buona volontà, la psicosi non serve”.

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I passeggeri della Westerdam a terra dopo due settimane in mare aperto (Photo by TANG CHHIN SOTHY/AFP via Getty Images)

Nessun malato: tanto stress

A bordo sono saliti i medici: venti le persone risultate positivi a una malattia influenzale ma non al Covid-19. Saranno ricoverate in osservazione ma non c’è alcuna preoccupazione sulle loro condizioni.

Polemica invece da parte della compagnia di bandiera della Westerdam che ha parlato di psicosi ingiustificata perché la stragrande maggioranza di croceristi erano cinesi. Solo problemi di stress per i passeggeri della crociera, ormai stremati dalla lunga navigazione.

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