Ha fatto scalpore la decisione della Warner Bros di modificare il titolo del nuovo film Birds of prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) in Harley Quinn: Birds of Prey, come strategia di marketing per rilanciare il cinecomic dopo l’esordio molto deludente.
Il tentativo di porre più enfasi nel titolo sul personaggio di Harley Quinn sembra la mossa disperata di una compagnia che ora deve fare i conti con un flop decisamente grave e inaspettato.
Il cambio di titolo
Il flop d’incassi di Birds of Prey, arrivato come un fulmine a ciel sereno per la Warner Bros, che invece sperava di replicare il successo al botteghino ottenuto da Suicide Squad, ha costretto lo studio di produzione a correre ai ripari, cambiando il nome del film in Harley Quinn: Birds of Prey, per rendere chiaro il ruolo fondamentale del personaggio interpretato da Margot Robbie all’interno del film (proprio lei, infatti, era stata la forza trainante del film corale diretto da David Ayer, carente sotto tutti gli altri punti di vista). Una mossa dalla dubbia utilità, che ha già sollevato alcune polemiche di spettatrici che si sono lamentate della scomparsa della parola “emancipazione” (da noi tradotta con “rinascita”) dal titolo del film.
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Gli incassi deludenti
Bisognerebbe chiedersi infatti se la vocazione “femminista” (ma forse sarebbe più corretto dire “femminile”) del film non abbia rappresentato effettivamente un freno. La Warner Bros puntava ad un esordio da 45 milioni di dollari, e invece in tre giorni Birds of Prey ne ha raccolti 33. Un dato particolarmente negativo se si considera che Suicide Squad incassò nel suo primo weekend oltre 130 milioni di dollari. Rispetto a quest’ultimo, comunque, il bugdet di Birds of Prey è decisamente più basso (si parla circa 80 milioni, escluso il marketing). Il budget contenuto, infatti, potrebbe salvare il film dall’essere definitivamente un flop (che diventerebbe quindi solo una performance peggiore del previsto). L’incasso di Birds of Prey è attualmente il peggiore per un adattamento cinematografico targato DC Comics dal 2010, quando nelle sale uscì Jonah Hex, film diretto da Jimmy Hayward e interpretato da Josh Brolin, John Malkovich e Megan Fox, che incassò solo 5,3 milioni.
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La demografia del pubblico
Al di là dei numeri asettici, però, è interessante riflettere su di un dato decisamente sorprendente che riguarda la composizione demografica del pubblico americano che si è recato nei cinema per vedere il film (garantendo comunque un discreto in casso a Birds of Prey, che può ancora sperare di rientrare nei costi). Nonostante il film sia stato da sempre “venduto” come un prodotto fortemente al femminile, che raccontava una storia di donne e quindi indirizzato principalmente a loro (la campagna marketing faceva esplicito riferimento a questo), le analisi di mercato hanno rivelato un dato clamoroso: è emerso come, in realtà, il 54% del pubblico sia di sesso maschile, con il 65% di questa fetta composto da spettatori di età superiore ai 25 anni. Raramente abbiamo assistito a cambi di titolo durante i primi giorni programmazione: uno dei casi più recenti è stato quello di Edge of Tomorrow, film con Tom Cruise al quale fu aggiunto il sottotitolo Live Die Repeat.