Pechino Express, Vera Gemma: “Ho provato di tutto, sono sopravvissuta”

Pechino Express, Vera Gemma: “Ho provato di tutto, sono sopravvissuta”

attends the 'Manto Acuifero' Premiere And 'Giuliano Gemma: Un Italiano Nel Mondo' Premiere during The 8th Rome Film Festival at Auditorium Parco Della Musica on November 9, 2013 in Rome, Italy.

Vera Gemma, la figlia del grande attore Giuliano Gemma, si è raccontata tra le pagine del Fatto Quotidiano, mettendo in luce tutta la sua complessità. ” Cercavo la perdizione” e si definisce una sopravvissuta.

Vera Gemma-Meteoweek.com
Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

Con un tono tutt’altro che orgoglioso, Vera Gemma si definisce una sopravvissuta a tutto il male che ha cercato di farsi nella vita. Lei che, tra combattere  demoni e  pregiudizi, voleva solo perdersi.

Gli esordi di Vera, figlia d’arte del famoso Giuliano Gemma, sono stati a teatro: “Ho recitato ovunque: dalle cantine underground di Roma a palchi più grandi e ufficiali”.

Vera ha poi ricordato gli anni felici, quelli vissuti in una villa alle porte di Roma, dove la domenica il cinema italiano si ritrovava tutto a casa sua: “ Da Sergio Leone alla commedia sexy con la Fenech o la Bouchet, fino a star internazionali come Ursula Andress”. Ricorda di come si sentisse affascinata da tutto quello spettacolo di genti importanti –  “e mi sentivo frustrata perché messa in disparte, mentre io volevo solo affermare la mia personalità in mezzo ai divi”. Incompresa da tutti meno che uno: Sergio Leone. “Mi regalava sguardi e attenzioni, come se avesse intuito in me un potenziale; mentre per gli altri ero solo una bambina rompiscatole”.

Un padre troppo bello

Racconta del suo rapporto con la sorella Giuliana: “ Era molto più bella di me, e sempre le domandavano se avesse voluto diventare attrice, mentre a me quell’ interrogativo non lo facevano mai” – ammettendo di aver sofferto terribilmente –  “Pensavo ‘Questi non hanno capito un cazz*: lei è bella, ma il talento sono io’”.

Così ben presto si convinse che il mondo del cinema fosse solo un mondo fantastico, e spiega: “ Da adolescente ho iniziato a scappare, cercare altri mondi, mi rifugiavo in borgata, nelle realtà più degradate e pericolose per aggiornare i miei parametri”. Vera ha raccontato di essere andata ovunque ci fosse perdizione, poi per sperimentare è andata in California dove ha trovato un elevato livello artistico ed ha iniziato a lavorare, raccogliendo materiale e parlando con artisti. “Mi piaceva la sensazione di essere un desiderio irraggiungibile. Una Dea”, racconta. Lei, che a casa aveva sofferto l’idea di perfezione che ruotava attorno al padre. Ammette di non essersi mai sentita all’altezza : “ne restavo incantata e non mi sono mai abituata, ogni volta che lo vedevo mi stupivo”.

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Nel corso dell’intervista Vera Gemma ha dedicato ampio spazio proprio al padre Giuliano ed al rapporto ritrovato: Ci siamo ritrovati negli ultimi anni, quando ho realizzato un documentario dedicato a lui, una sorta di dichiarazione d’ amore mai espressa prima, e po’ per l’ egocentrismo d’ attore e un po’ per la sensibilità da genitore, abbiamo iniziato a parlare tanto.” Il padre morì poco dopo quel documentario.

Vera Gemma sopravvissuta al dolore

Sopravvissuta a partire dal dolore per la perdita della mamma “ Cinque anni di malattia, con lei che non mi ha mai risparmiato nulla, nuda e cruda nelle sue verità – e poi continua – Sono sopravvissuta a una serie infinita di situazioni pericolose nelle quali mi infilavo”. Lei che non si è mai posta alcun limite, ha incontrato il mondo di Asia Argento. “Ce lo diciamo sempre: ‘Madonna che cul* a essere ancora vive’”, commenta.

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Parlando di Asia, con la quale sarà protagonista a Pechino Express, ammette: “Con lei ho la sensazione di avere una persona al mondo, almeno una, che mi capisce”. Certi traumi, spiega, li ha vissuti insieme a lei.