Niente aperture ai preti sposati da parte di Papa Francesco. Lo scrive al paragrafo 87 dell’Esortazione apostolica ‘Querida Amazonia’. “Il modo di configurare la vita e l’esercizio del ministero dei sacerdoti non è monolitico e acquista varie sfumature in luoghi diversi della terra. Perciò è importante determinare ciò che è più specifico del sacerdote, ciò che non può essere delegato”
Papa Francesco non ha dubbi: nessuna apertura ai preti sposati. Respinta dunque la ‘richiesta’ di ordinare sacerdoti uomini sposati nelle zone dove c’è carenza di sacerdoti, come avevano chiesto a maggioranza i Vescovi in occasione del Sinodo sull’Amazzonia. Il Pontefice ha detto no e deciso di non prevedere cambiamenti o ulteriori possibilità di deroghe rispetto a quelle già previste dalla disciplina ecclesiastica. Lo scrive a chiare lettere al paragrafo ottantasette dell’Esortazione apostolica, “Querida Amazonia”.
“Il modo di configurare la vita e l’esercizio del ministero dei sacerdoti – spiega Francesco – non è monolitico e acquista varie sfumature in luoghi diversi della terra. Perciò è importante determinare ciò che è più specifico del sacerdote, ciò che non può essere delegato. La risposta – prosegue – consiste nel sacramento dell’Ordine sacro, che lo configura a Cristo sacerdote. E la prima conclusione è che tale carattere esclusivo ricevuto nell’Ordine abilita lui solo a presiedere l’Eucaristia. Questa è la sua funzione specifica, principale e non delegabile”.
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Non manca un monito ai Vescovi ad incentivare missionari per l’Amazzonia: “Questa pressante necessità – spiega – mi porta ad esortare tutti i Vescovi, in particolare quelli dell’ America Latina, non solo a promuovere la preghiera per le vocazioni sacerdotali, ma anche a essere più generosi. Hanno il compito di orientare coloro che mostrano una vocazione missionaria affinché scelgano l’ Amazzonia. Nello stesso tempo, è opportuno rivedere a fondo la struttura e il contenuto sia della formazione iniziale sia della formazione permanente dei presbiteri, in modo che acquisiscano gli atteggiamenti e le capacità necessari per dialogare con le culture amazzoniche”.
Infine, al paragrafo 92, osserva. “La necessità di sacerdoti non esclude che ordinariamente i diaconi permanenti assumano responsabilità importanti per la crescita delle comunità e che maturino nell’esercizio di tali funzioni grazie ad un adeguato accompagnamento. Una chiesa con volti amazzonici – prosegue – richiede la presenza stabile di responsabili laici maturi e dotati di autorità, che conoscano le lingue, le culture, l’esperienza spirituale e il modo di vivere in comunità dei diversi luoghi”. In una nota a margine, Papa Francesco conclude così, suggerendo metodi di partecipazione. “E’ possibile, data la scarsità di sacerdoti, che il vescovo affidi ‘ad un diacono o ad una persona non insignita del carattere sacerdotale o ad una comunità di persone una partecipazione nell’esercizio della cura pastorale di una parrocchia”.
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