Sono state pubblicate su Instagram direttamente da Todd Phillips, regista del film, le fotografie dell’ultimo giorno di riprese di Joker. Momenti particolarmente intensi che ritraggono Joaquin Phoenix molto stanco e provato.
Terminata la stagione dei premi, Todd Phillips ha pubblicato su Instagram, come atto liberatorio, una serie di foto scattate nel corso dell’ultimo giorno di produzione di Joker dal fotografo di scena Niko Tavernise.
Joker, le foto dal set
Lo stesso Todd Phillips ha commentato così le foto pubblicate sui social: “Tutte queste foto sono state scattate l’ultimo giorno di riprese. Lo ricordo come un momento di certo agrodolce: è stato bellissimo arrivare alla fine dopo un’esperienza così intensa e unica, ma all’improvviso era finita. Che spettacolo è stato lavorare a questo film, e il culmine è stato vedere Joaquin salire su quel palco lo scorso fine settimana (per ritirare l’Oscar come miglior attore protagonista, ndr). Grazie ancora all’intero cast e alla troupe. Specialmente ai fan, per aver ignorato il rumore e per essere andati al cinema”.
Un cinecomic da record
Joker, durante la 92esima edizione degli Oscar, ha vinto due statuette: quella per il miglior attore protagonista, andato a Joaquin Phoenix, e quella per la miglior colonna sonora, vinta dalla giovanissima (e bravissima) Hildur Guðnadóttir, violoncellista e compositrice islandese. Ma il film di Phillips, vale la pena ricordarlo, era quello che aveva ottenuto più nomination in assoluto (un record per un cinecomic).
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La vittoria di Joaquin Phoenix
La vittoria di Joaquin Phoenix, anche se ampiamente preventivata, ha costituito un importante traguardo nella carriera di un attore che si è sempre contraddistinto per l’estrema dedizione al proprio lavoro (tanto da indispettire qualche collega per i suoi modi di fare a volte eccessivi). Non ha mancato di far discutere anche il suo discorso di ringraziamento, ma è davvero difficile non riconoscere la bravura di un interprete che è riuscito da solo a dare una profondità insperata ad un personaggio costantemente fuori tempo e “asincrono” come la sua tristissima risata.