Nella storia del cinema sono diversi i registi che hanno deciso (per varie motivazioni, commerciali o autoriali) di rifare un loro stesso film. Ecco cinque casi emblematici di remake realizzati dalla stessa persona che aveva creato il film originale.
Nella lista dei nomi dei registi che, per un motivo o per un altro, si sono ritrovati a dirigere il remake di un loro stesso film, anche alcuni insospettabili: autori famosissimi che sono tornati su ciò che avevano già fatto in passato, per migliorarlo o come operazione provocatoria nei confronti di chi glielo chiedeva.
Michael Haneke
Il regista che nel 2012 ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero con Amour e uno dei pochissimi cineasti ad aver ottenuto ben due Palme d’Oro a Cannes, nel 2007 girò il remake di Funny Games, suo omonimo film (con produzione austriaca) del 1997. Il regista, come atto provocatorio nei confronti di chi gli aveva chiesto il remake di un film che lui stesso trovava già soddisfacente, decise quindi di rifarlo emulando l’originale in ogni singola inquadratura e cambiando solo i volti del cast, che nella nuova versione (ovviamente in lingua inglese) comprendeva Naomi Watts, Tim Roth e Michael Pitt.
Frank Capra
Frank Capra voleva a tutti i costi girare un remake del suo film Signora per un giorno (del lontano 1933). Il desiderio era tale che il regista decise di comprare di tasca propria i diritti del film, per superare così le reticenze degli studi di produzione e finalmente realizzare il remake. La lavorazione di Angeli con la pistola, del 1961, si rivelò però talmente travagliata da costituire l’ultima impresa del regista dietro la macchina da presa prima della sua morte. Una titanica sfida contro se stessi.
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Michael Mann
Nel 1988, Michael Mann realizzò un film per la televisione dal titolo Sei solo, agente Vincent. Il regista però non si riteneva soddisfatto del lavoro svolto ed era convinto che la narrazione potesse essere ampliata e sviluppata per il grande schermo (erano anni in cui le differenze tra prodotti televisivi e cinematografici erano notevoli). Così nel 1996 decise di sviluppare una nuova versione del suo stessimo film. Il risultato fu uno dei titoli più importanti della storia del cinema d’azione: Heat – La sfida con Robert De Niro e Al Pacino.
Alfred Hitchcock
Il maestro del brivido e dell’intrigo, Alfred Hitchcock, era famoso per essere molto schietto (e persino duro) sul suo lavoro di regista (e quindi sui film che realizzava). Hitchcock era talmente scontento del suo L’uomo che sapeva troppo, girato nel 1934, che, parlando con il suo collega Truffaut in una conversazione passata poi alla storia, arrivò a definirlo un “lavoro amatoriale”. Per questo motivo, 22 anni dopo la sua uscita, decise di realizzarne un remake.
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Takashi Shimizu
Dopo il successo mondiale del remake di The Ring, diretto da Gore Verbinski, l’horror giapponese diventa improvvisamente di moda negli Stati Uniti e in Europa. Per questo motivo fu chiesto a Takashi Shimizu, regista di Ju-On: Rancore, di rimettere mano al suo film per adattarlo ai gusti di un pubblico internazionale. Il remake si intitola The Grudge e la sua influenza è testimoniata dal fatto che a breve arriverà in sala un ennesimo remake (stavolta per mano di un altro regista).