Il gruppo di Rohingya stava provando a uscire dai confini del proprio Paese. Per questa minoranza etnica è uno dei momenti più critici nella storia.
Ancora una tragedia colpisce in pieno il gruppo etnico dei Rohingya. Nelle scorse ore, infatti, è stata data notizia del naufragio di un barcone al largo del Bangladesh. Questa imbarcazione di fortuna conteneva decine di persone – tra questi compresi uomini, donne ma anche bambini – che fanno parte della minoranza etnica. Per fortuna, la maggior parte delle persone che si erano imbarcate sono riuscite a salvarsi. Tuttavia, è stata resa note la morte di 14 persone che non sono riuscite a evitare la tragedia.
Il barcone che conteneva questa frangia di Rohingya stava provando a lasciare un campo profughi presente in Bangladesh. Vi erano arrivati dopo essere riusciti a scappare dalla Birmania, il loro territorio di nascita e di residenza iniziale. La destinazione che si erano prefissati, stando alle prime testimonianze delle persone che sono riuscite a salvarsi, era il sud della Malesia. Una volta arrivati sulla terra ferma, i profughi avrebbero cercato di incamminarsi verso il continente asiatico. Ma per 14 di loro, purtroppo, non c’è stato niente da fare.
Leggi anche -> Attacco suicida in Afghanistan, ci sono morti tra i civili
Leggi anche -> Lamorgese sull’aggressione di Palermo: “Serve massima attenzione”
Il comandante della guardia costiera Naim ul Haq ha reso noto il primo bollettino relativo al barcone che è naufragato al largo del Bangladesh. “Finora abbiamo recuperato 14 cadaveri e siamo riusciti a salvare 70 persone“, ha dichiarato il comandante. La fuga tentata da questo gruppo di Rohingya era legata a una serie di violenze che questa minoranza etnica ha iniziato a subire negli ultimi tempi. Le violenze sono diventate insostenibili nelle ultime settimane, tanto da scatenare una serie di fughe che, in caso come quest’ultimo, non sempre finiscono nel migliore dei modi.
I Rohingya, secondo la legge sulla cittadinanza che vige in Birmania, non hanno diritto di cittadinanza nonostante siano nati proprio nella nazione asiatica. Sono descritti come “il popolo meno voluto al mondo e una delle minoranze più perseguitate al mondo“. La sofferenza di questo popolo è legata alla continua violazione dei diritti umani, che ha preso il via mezzo secolo fa proprio in Birmania. Per questa ragione, nonostante l’intervento da parte dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, continuano a non avere diritto di cittadinanza nella loro terra natìa.
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…