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Cronaca
Asse Roma-Cairo: il riarmo dal valore di 9 miliardi
Mentre crescono le tensioni per la questione Zaki-Regeni in ballo c’è un affare dal valore di 9 miliardi: ecco di cosa si tratta…
C’è maretta tra Italia ed Egitto: i motivi sono noti a tutti, a partire dalla mancata chiarezza sulla morte dello studente Giulio Regeni, fino all’arresto del ricercatore dell’Università di Bologna Patrick George Zaki. Il rapporto strategico pero non è mai stato messo in discussione. Anzi. Il presidente Abdel Fatah al-Sisi, al potere dal 2013, si è lanciato in un programma di riarmo impressionante, finanziato in parte dagli alleati del Golfo. L’Italia non si è mai tirata indietro.
Un contratto da 9 miliardi di dollari, incentrato sulla fornitura di fregate Fremm, due date per sicure e altre quattro da confermare. Ma in ballo ci sarebbero anche pattugliatori, 24 cacciabombardieri Tifone, oltre ad aerei da addestramento Macchi M-346. La notizia, riportata dal quotidiano La Stampa, riporta che l’iniziativa è partita dal Cairo, che ha espresso una manifestazione di interesse per le fregate della Fincantieri. L’azienda ha subito informato il governo italiano per avere l’autorizzazione ad andare avanti. E ha fatto presente di avere due navi già varate, la Spartaco Schergate la Emilio Bianchi, destinate alla Marina.
La vendita del materiale potrebbe irritare Ankara, anche se Roma mantiene il piede in due scarpe, intrattenendo rapporti con entrambi gli interlocutori. Non sarebbe forse questo il momento di abbassare le armi e cercare, invece, di imporre la via della verità?