Anni ’80 | 5 film dimenticati che dovreste recuperare

Gli anni ’80 sono letteralmente ovunque. La maggior parte dei film degli ultimi anni li cita, li mette in scena o addirittura ripropone storie già raccontate in quel periodo d’oro. Nonostante ciò, alcuni film sono stato ingiustamente dimenticati.

Ecco cinque film direttamente dagli anni ’80 che vale la pena recuperare (o, nel caso, rivedere).

Una volta ho incontrato un miliardario

Una volta ho incontrato un miliardario è un film del 1980 diretto dall’indimenticabile Jonathan Demme. Interpretato da Paul Le Mat, nel ruolo di Melvin, racconta di un giovanotto che un giorno incontra un vagabondo di nome Howard e, vedendolo in cattive condizioni, decide di dargli un passaggio. L’incontro gli cambierà la vita, perché la vera identità di Howard potrebbe essere quella di Howard Hughes, lo storico regista e aviatore americano.

L’angelo della vendetta

Non c’è dubbio che Abel Ferrara sia uno dei registi più controversi della storia del cinema. I suoi film sono sempre oggetto di polemica e di forti discussioni, per come trattano tematiche delicate in maniera cruda e schietta. Con il suo film del 1981, Ferrara rivela una grande conoscenza dei meccanismi del cinema di genere, confezionando un noir impeccabile su di una giovane sarta che, dopo essere stata violentata due volte nel giro di poche ore, decide di trasformarsi in un “angelo vendicatore” e uccidere tutti i maschi che approcciano altre donne con intenzioni sessuali.

Ombre nel paradiso

Il cinema del finlandese Aki Kaurismaski non è ancora conosciuto quanto meriterebbe. Ombre nel Paradiso è il film che apre la sua cosiddetta “trilogia dei perdenti”, che prosegue con Ariel e si conclude con La fiammiferaia. Fu l’opera che consegnò definitivamente Kaurismaki anche al pubblico internazionale. Recuperarlo è un modo perfetto per avvicinarsi alla filmografia di un regista dallo stile inconfondibile, in grado di gestire i colori come nessun altro (tanto che alcuni critici hanno coniato la definizione di “rosso Kaurismaki”, ovvero una tonalità di rosso che esiste solo nei suoi film).

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Bird

Pochi conoscono la passione di Clint Eastwood per il jazz. E pochissimi conoscono i suoi film dedicati all’argomento (il più recente è Jersey Boys del 2014, che racconta della scalata al successo di un trio italoamericano del New Jersey). Bird è un biopic sul mitico Charlie Parker, famoso jazzista conosciuto appunto col soprannome di Bird. Parker è stata una delle personalità più influenti della musica jazz e negli anni ha incantato milioni di ascoltatori con la sua musica. Ad interpretare il musicista un magistrale Forest Whitaker. Eastowood vinse nel 1989 il Golden Globe per la miglior regia (mentre Whitaker si aggiudicò il riconoscimento per la migliore interpretazione maschile al 41esimo Festival di Cannes).

Il principe della città

Nonostante in molti ricordino (giustamente) Sidney Lumet per capolavori come La parola ai giurati, Serpico e Quel pomeriggio di un giorno da cani, il maestro del cinema americano nasconde nella sua filmografia alcuni gioielli nascosti. Il principe della città, tratto dal romanzo-verità di Robert Daley, è uno di questi. Il film racconta la storia del detective della squadra narcotici Bob Leuci, apparentemente onesto ed efficiente poliziotto, ma in realtà corrotto. Incastrato da un procuratore che vuol far piazza pulita dei poliziotti propensi alle bustarelle, Leuci accetta di collaborare, mettendosi contro la criminalità organizzata (e parte dei suoi colleghi corrotti).

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