Diventa un caso politico la decisione di Casaleggio di bloccare la possibile alleanza con il Partito Democratico per le elezioni regionali in Liguria. Il caso della candidatura di Alice Salvatore.
Sembrava essere il momento delle decisioni importanti per il movimento fondato da Beppe Grillo che, proprio nella regione del comico, si gioca molto della sua credibilità dopo i risultati negativi nelle ultime consultazioni in Reggio Emilia e Calabria. La questione ruota attorno alla candidatura di Alice Salvatore, il nome scelto da Davide Casaleggio e dai vertici pentastellati. Alice Salvatore, braccio destro di Casaleggio, eletta nel 2015 in via Fieschi nelle fila del M5S, sarebbe stato letteralmente imposto al movimento che dal canto suo chiede invece un sondaggio tra più candidati sulla piattaforma Rousseau.
L’incontro che si è tenuto oggi a Montecitorio tra il reggente M5s Vito Crimi, il responsabile per le campagne elettorali Danilo Toninelli e i parlamentari liguri grillini non avrebbe portato ad alcun risultato apprezzabile, una fase di stallo al termine della quale non si è deciso nulla se non di prendere altro tempo. Il tutto nonostante il PD prema e chieda una decisione immediata. Per la verità la data in cui comunicare l’adesione all’alleanza era quello di oggi. I pentastellati puntano su un nuovo vertice, in programma a Genova domenica prossima. Si tratta di un meeting aperto ai vertici e agli attivisti nel corso della quale il nodo dovrà per forza essere sciolto.
La proposta di Crucioli su Alice Salvatore non trova l’unanimità: è stata firmata da sei parlamentari liguri su otto e da due consiglieri regionali su quattro ma a rumoreggiare è la base che chiede di ricorrere alla piattaforma Rousseau.
Anche il PD nel frattempo sta portando avanti le proprie consultazioni e dalle ultime riunioni al vertice sarebbe anche stato scelto un nome, quello di Ferruccio Sansa. È un nome che soprattutto ai genovesi suona familiare. Il giornalista è il figlio di Adriano Sansa, sindaco di Genova dal 1993 al 1997 in un momento difficilissimo per la città.
Genova era uscita a pezzi dalle celebrazioni colombiane che avevano portato in carcere numerosi esponenti del partito e commissariato il Comune. L’esperienza di Adriano Sansa non fu molto fortunata: dopo quattro anni da indipendente, Sansa decise di svincolarsi dal partito e di ripresentarsi con una lista civica. Fu sconfitto dal fiscalista Beppe Pericu.
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Sansa, giornalista cresciuto nel quotidiano regionale Il Secolo XIX, classe 1968, sarebbe spinto dalla segreteria regionale del PD e dal vicesegretario nazionale Pd Andrea Orlando che chiede ai Cinque Stelle di prendere una decisione una volta per tutte.
Il PD teme la posizione di Toti, che si presenterà fuori da Forza Italia e che anche con una propria lista, resta forte: “Non siamo nelle condizioni di fare un regalo a Toti. Ai Cinque Stelle chiediamo un patto civico, scegliamo insieme un candidato. Non abbandoniamo la nostra regione al declino, all’invecchiamento e alla colonizzazione”.
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