Si presentava come un diavolo-vampiro, con poteri sovrannaturali ma dietro c’era una vera e propria setta satanica. Un modo per plagiare ragazzi e ragazze spesso ancora minorenni. Finisce in manette uno studente straniero di 23 anni. Scattate le perquisizioni in diverse abitazioni
Una presunta setta satanica che portava al plagio di ragazzi minorenni in cambio di sesso è stata sgominata dalla squadra mobile di Firenze. Si presentava come un ‘diavolo-vampiro’, con poteri sovrannaturali il 23 enne, studente straniero, a capo della organizzazione. Indossava una maschera per plagiare ragazzi e ragazze spesso ancora minorenni, portati alla “cieca obbedienza e totale accondiscendenza”. La promessa era di realizzare i propri desideri, per poi spingerli a partecipare a rituali esoterici e a subire abusi sessuali. “Il Morso del Vampiro” era denominato uno dei rituali più frequenti.
La Squadra Mobile di Firenze, coordinata dalla pm della Procura fiorentina Angela Pietroiusti, ha fatto scattare così le perquisizioni. A capo del gruppo, di circa venti membri secondo le indagini, ci sarebbe un cittadino straniero di 23 anni, residente sempre nel pratese. Lo studente universitario ora rischia grosso. Nei suoi confronti vengono ipotizzate gravissime accuse come riduzione in schiavitù e violenza sessuale.
Le perquisizioni si sono quindi allargate nelle case di alcuni adepti maggiorenni. Gli inquirenti sono a caccia del più piccolo particolare utile alle indagini. Ci sarebbero già quattro vittime accertate, ma con le verifiche ancora in corso è lecito attendersi un incremento cospicuo del numero complessivo.
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Le ricostruzioni nelle chat e il sequestro del computer del 23 enne
Tutto è iniziato grazie alla denuncia di una mamma, preoccupata per i due figli di 17 e 18 anni che da alcuni mesi si comportavano in modo anomalo e partecipavano a incontri nei boschi. Sui social, nella maggior parte dei casi, si verificava il primo approccio. Il leader faceva credere ai giovani di essere dei ‘prescelti’ che nelle vite precedenti avevano avuto un’altra identità e che avrebbero dovuto salvare il mondo. Li legava a sé attraverso un patto di totale obbedienza. In alcuni casi fingeva di essere ucciso per poi resuscitare.
L’addescatore dava agli adepti morsi sulle braccia (alcune vittime hanno mostrato alla polizia i segni rimasti sulle braccia) “causando – come spiegato alla Polizia – fuoriuscita di sangue, dolori persistenti e cicatrici”, per “aumentare le loro potenzialità e per riattivare l’essenza di lupo mannaro e vampiro delle loro vite precedenti. In questo modo faceva credere alle vittime di riacquistare il potere di autoguarigione dei vampiri e la forza e agilità del lupo mannaro”.
Tuttavia, ogni rituale si concludeva con rapporti sessuali. I membri della setta venivano spinti a procedere in tal senso. Tutte le vittime accertate, hanno tra i 17 e i 18 anni, compresa una ragazzina sprofondata in una “condizione di totale sudditanza” dalle numerose aggressioni. Proprio per acquisire gli elementi nella loro totalità, le indagini della Squadra Mobile proseguono sui mezzi utilizzati dal ragazzo per ‘costruire’ le vittime. Particolari utili potrebbero arrivare dall’analisi del cellulare e del computer del cittadino straniero, sequestrati durante le perquisizioni. Sulle chat potrebbe esserci materiale di prova schiacciante.