Matteo Renzi ha perso la pazienza: dopo la deriva grillina del Pd per portare a termine l’accordo sulla prescrizione, il leader di Italia viva si è lasciato andare a delle frasi d’insofferenza captate da Il Giornale. Frasi che, tra l’altro, menzionano un possibile accordo con Salvini per andare alle urne dopo il referendum.
Giovedì sera a Palazzo Chigi l’accordo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sulla prescrizione ha preso forma, attraverso l’intervento del premier Giuseppe Conte. Italia viva però, capitanato da Matteo Renzi, non ci sta. A confermarlo, tra l’altro, è stato lo stesso leader del partito in una recente intervista concessa per il Corriere della Sera.
Nella suddetta intervista, però, viene forse a mancare il reale senso di insoddisfazione del senatore, che proprio giovedì si è lasciato sfuggire alcune dichiarazioni che fanno senza dubbio riflettere.
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Lo sfogo di Renzi, l’accordo con Salvini
Le dichiarazioni in questione sono state captate da Augusto Minzolini, che per Il Giornale parla di un retroscena con protagonista Matteo Renzi e di un inaspettato sfogo. “Se debbo essere lasciato solo in una battaglia liberale – prorompe il leader di Italia viva, che poi prosegue – se Il Pd preferisce correre dietro alle follie dei grillini made in Travaglio, se non si accorgono di tutto questo, allora tanto vale che io faccia l’accordo con Salvini per andare ad elezioni all’indomani del referendum sulla riduzione dei parlamentari”.
Dichiarazioni senz’altro pesanti, che dimostrano come Renzi rifiuti in ogni modo l’accordo Pd-5stelle sulla prescrizione, oltre che la deriva grillina che il partito di Zingaretti sta assumendo per salvare governo e legislatura. Una posizione questa che, secondo Minzolini, ricalca non poco lo stesso atteggiamento che Salvini un anno fa dovette assumere per salvaguardare il governo gialloverde, offrendo così i suoi voti alla legge Bonafede.
Un clima bollente, quello tra Renzi e Pd
Attriti su attriti, e un clima a dir poco bollente quello che aleggia tra i renziani e il Pd. Del resto, Italia viva soffre e non poco la scelta perpetrata dal rossi, che in nome del governo e delle alleanze preferisce salvaguardare il rapporto con il Movimento, e cioè “con l’anima massimalista-populista della coalizione“, invece di convergere verso il ramo “liberale e garantista“, e cioè quello di Renzi.
Sempre come viene riportato dal corposo retroscena di Minzolini, Renzi si è ulteriormente sfogato sonoramente con uno dei forzisti intento a metter su un gruppo parlamentare in Senato filo Conte. “Mi sono stufato di impegnarmi sui temi liberali e riformisti da solo“, avrebbe quindi esordito il senatore.
“Per fare certe battaglie bisogna avere delle truppe in Parlamento. Invece, sono tutti contro di me. Ma ti pare possibile che l’unica preoccupazione del Pd sia quella di evitare che i delusi di questo o quel partito vengano da me? Che lo stesso atteggiamento abbia Conte, che addirittura consiglia Renata Polverini di unirsi con il gruppo dell’ex grillino Lorenzo Fioramonti, invece, di venire da me? E che voi, che dovreste condividere certe battaglie, mi isoliate e miriate a mettere in piedi un gruppo al Senato per diminuire il mio peso nella coalizione di governo?” si arrabbia Renzi.
Che ribadisce, ancora, la possibilità dell’accordo con Salvini: “Se è così, se Conte riesce a trovare 20 senatori forzisti per fare la politica di Travaglio, faccia pure. Si accomodi, ma io non ci sto! Altrimenti cambi, per evitare che io faccia davvero l’accordo con Salvini per andare alle urne dopo il referendum. Se si va al voto io prenderò sicuramente il 4%, ma probabilmente di più se nel frattempo mi libererò dalla zavorra di questo governo. Molti di voi, invece, non torneranno in Parlamento!”.
Uno sfogo, quello di Renzi, che lancia e lascia interrogativi un po’ a tutti. Anche a Franceschini, che proprio in merito a tali dichiarazioni avrebbe così domandato: “Secondo voi Matteo fa sul serio o no?”. Eppure, anche il centrodestra “ha rizzato le orecchie. Specie in Forza Italia, quella ortodossa e quella in sofferenza, la cui simpatia verso l’attuale premier ha cominciato a scemare”, scrive infine il retroscenista sul quotidiano di Sallusti.