Sanremo: Leo Gassmann vince tra le nuove proposte | Seconda la giovanissima Tecla

Percentuali ridottissime nella vittoria del giovane cantautore che ha portato al successo con il 52,5% delle votazioni complessive.

Leo Gassmann vincitore delle nuove proposte (Photo by Daniele Venturelli/Daniele Venturelli/Getty Images )

Leo Gassman, il nuovo che avanza

Un talento che ha radici profonde quello del giovane Leo Gassmann, un cognome ingombrante e non facile da portare senza sgualcirlo. Ma il talento non si compra a trance sul mercato: e il giovane Gassmann, nipote del mattatore Vittorio e figlio di Alessandro, di talento ne ha. Scrive, compone, suona e canta con uno stile molto personale e un range vocale di tutto rispetto.

I premi della categoria nuove proposte

La vittoria di Leo è arrivata per pochi spiccioli: in semifinale ha eliminato Fasmi per un misero 0,1%… un niente. La finalissima lo ha visto conquistare il trofeo per poco di più: il 2.5% rispetto alla bravissima e dolcissima Tecla, sedici anni appena.

A Tecla insolia va il premio Lucio Dalla per il miglior testo tra i brani delle nuove proposte mentre gli Eugenio in via di Gioia conquistano la targa Mia Martini, il premio della critica, riconoscimenti che vengono assegnati a ogni edizione dalla Sala Stampa dell’Ariston.

Una canzone profonda

 “Vai bene così”, il brano che con Leo Gassmann ha vinto tra le nuove proposte, nasconde sotto un testo apparentemente giovanile un significato profondo: accettarsi, è la prima cosa da fare se davvero vuoi cambiare il mondo. La canzone parte con un testo recitato in modo molto teatrale e poi si allaga su toni estremamente acuti, davvero sorprendenti per chiudere con un lungo coro che è diventato un po’ il tormentone di questi primi giorni del Festival… Asimbonanga.

Ma cosa vuol dire Asimbonanga?

Non vale andare a cercare su Google… ma con un po’di cultura musicale internazionale ci si poteva arrivare. Asimbonanga è una canzone incisa da Johnny Clegg, un cantante sudafricano che influenzò in modo molto profondo niente meno che Paul Simon quando il grande artista americano decise di incidere brani ispirati alla musica e alla cultura africana. Johnny Clegg nel 1987 incise con i Savuka, un gruppo di artisti Zulu questo brano corale molto bello e intenso: in lingua zulu Asimbonanga significa “non lo abbiamo mai visto”…

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Un po’ di storia

Il brano si riferiva a Nelson Mandela, che in quel periodo era ancora in carcere sotto il regime dell’apartheid. Per chiedere la sua liberazione si erano mossi tutti i più grandi musicisti del pianeta: Sting, Springsteen, Peter Gabriel, i Simple Minds, lo stesso Paul Simon. Da quella canzone, che seguì di pochi anni il primo inno antiapartheid – “Biko”, incisa da Peter Gabriel – iniziò il percorso che portò alla liberazione di Mandela, l’11 febbraio 1990.

Curioso che un ragazzo così giovane abbia rispolverato una citazione musicale così colta e una parola così densa di significato.

Stefano Benzi

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