Pensione di garanzia per i giovani lavoratori: assegno da 780 euro

I sindacati al tavolo con il governo hanno chiesto di istituire un assegno di garanzia per i giovani lavoratori con carriere discontinue a partire da 780 euro. L’ostacolo all’attuazione è il reperimento dei fondi.

Pensioni di garanzia ai giovani a partire da 780 euro – meteoweek

Come annunciato dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, il primo incontro per riformare le pensioni sarebbe stato sulla “pensione di garanzia giovani“.

Così, nell’incontro del 3 febbraio, l’iniziativa presentata dai sindacati alla commissione di intenditori, è stata di cominciare da una somma minima di garanzia, sotto la soglia della pensione di cittadinanza, ossia 780 euro.

Un importo che potrà incrementarsi proporzionalmente agli anni di lavoro e in cui si è stati sul mercato di lavoro in diverse forme.

Chi coinvolge la proposta

Tale proposta a cui sta lavorando il tavolo, è per chi ha iniziato a lavorare, con carriere non continue e precarie, patendo dal 1996 con pensioni conteggiate con sistema totalmente contributivo, e per chi quindi rischia di raggiungere l’età della pensione con scarni assegni previdenziali.

La somma dell’assegno si dovrebbe calcolare sia tramite e contributi versati, sia con tutti i contributi figurativi applicabili in carriere non continue e precarie ma non solamente. Il calcolo riguarda anche tutte le situazioni che concernono periodi formativi, il lavoro per cura familiare e i periodi di bassa retribuzione.

Leggi anche >> Pensioni anticipate nel 2020, le possibilità: chi può andare in pensione a 56 anni

L’ostacolo delle risorse

Il governo ha dato piena disponibilità a riflettere sull’ipotesi avanzata dai sindacati così da permettere ai giovani di avere assegni più dignitosi.

Il serio problema attuativo di questa ipotesi sono però i fondi da utilizzare. Da qui l’obiezione della Uil che chiarisce che prima vanno mostrati i fondi a disposizione poi si può entrare nella questione e non viceversa.

Leggi anche >> Pensioni: ci si prepara all’addio a quota 100, sistemi più flessibili

Il calendario dei prossimi incontri ha previsto: il 7 febbraio la rivalutazione pensioni, il 10 febbraio flessibilità in uscita e il 19 febbraio previdenza complementare.

Gestione cookie